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Conferenza Federalismo
Spoltore Franco - 20 settembre 1994
MFE DIR NAZ 3
LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI (Bozza di lettera da cui verra tratta la lettera per l'azione)) Tutti gli italiani, e in particolare Lei, per i poteri importanti di cui e investito, dovrebbero tener presente che ora c'e una ragione cogente per occuparsi subito, e con il massimo impegno, del problema dell'unita europea. Ecco i fatti: la lotta per l'Europa, iniziata dopo la fine della seconda guerra mondiale, e giunta ormai alla stretta finale, alla quale non si puo sfuggire, e ci consente solo di scegliere fra una di queste due situazioni: o l'inizio della vita di un primo nucleo federale europeo, o la fine del processo di unificazione. La partita e, comunque, ancora tutta da giocare. Entro la fine del 1997, o del 1999, si dovranno prendere le decisioni definitive per la creazione della moneta europea. E nel 1996 si dovra affrontare il problema dell'adeguamento delle istituzioni europee ai nuovi compiti dell'Europa. Questo fitto intreccio di scadenze - abbiamo evocato quelle essenziali

- non e casuale, ma dipende dalla natura stessa della questione. Basta tener presente che una unione economico-monetaria senza un governo comune non e possibile per sapere sin da ora che, dopo la vana ricerca di mille scappatoie, una piu sterile dell'altra, lo scontro decisivo avverra tra coloro che respingeranno, e coloro che esigeranno la rapida messa in funzione di un governo europeo - anche con un numero ridotto di Stati, purche comprensivo di Francia e Germania. I primi per rendere impossibile, e i secondi per rendere possibile, la creazione congiunta della moneta europea e del primo nucleo federale europeo. Va allora osservato che, proprio per la sua solidita e per la sua natura definita, questo primo nucleo federale renderebbe piu facile e non piu diffcile l'adesione degli altri Stati europei, che risulterebbe del resto assolutamente priva di senso in un'Europa che stesse disfacendosi perche priva di moneta e di governo proprio. Va ancora osservato che la creazione di una prima forma di governo euro

peo non comporta vere difficolta, contrariamente a quanto afferma la triste famiglia degli euroscettici e degli europessimisti. Con i Trattati di Roma e di Maastricht sono gia state divise secondo il principio della sussidiarieta le competenze da affidare al livello nazionale e al livello europeo. D'altra parte tutte le istituzioni necessarie a far funzionare un governo democratico sono gia state create. Ci sono una cittadinanza europea, il riconoscimento del diritto di voto europeo, un parlamento europeo, un esecutivo e una presidenza. Questo meccanismo non funziona solo perche i governi nazionali, allo scopo di tenere sotto controllo le decisioni europee, hanno attribuito troppi poteri al Consiglio, senza nemmeno distinguere quelli legislativi da quelli esecutivi, in dispregio dei piu elementari principi democratici. Basterebbe dunque redistribuire il potere in modo democratico per disporre di un governo europeo funzionante. Nella sua forma minima, la soluzione potrebbe essere questa. Per quanto riguarda l

e competenze non ancora trasferite al livello europeo, grosso modo quelle della sfera della politica estera, della sicurezza e della difesa, si potrebbero lasciare le cose come stanno, accelerando pero il processo di creazione di una politica estera comune per consentire il riequilibrio democratico dei poteri. Per quanto riguarda invece la sfera delle competenze gia trasferite all'Europa, grosso modo appartenenti alla sfera economico-monetaria, con le sue implicazioni sociali, si dovrebbe far funzionare il Consiglio dei Ministri come Senato degli Stati, trasferendo i suoi poteri esecutivi alla Commissione, e associando al Parlamento europeo la gestione in comune potere legislativo. Certo si puo pensare che sarebbe stato piu ragionevole convocare una assemblea costituente o, da quando e stato riconosciuto il diritto di voto europeo, affidare un mandato costituente al Parlamento europeo. I federalisti del MFE (italiano) hanno, secondo l'insegnamento di Altiero Spinelli, sempre pensato in questo modo, e sono ri

usciti ad ottenere con una legge costituzionale un referendum che si svolse il 18 giugno 1989, e che diede questo risultato: 88% degli elettori a favore dell'attribuzione di un mandato costituente al Parlamento europeo. E' evidente che gli storici si porranno questa domanda: come mai gli europei che si erano convinti della necessita dell'unita dell'Europa, e avevano compreso che questa unita non si puo ottenere con una egemonia, il dominio di un popolo sugli altri, ma solo con il federalismo, cioe con la liberta, si rifiutarono - salvo la minoranza spinelliana - di adottare il metodo costituente? In ogni caso per i federalisti europei una cosa e chiara. La posta in gioco e immensa, bisogna vincere. Se una strada si chiude, bisogna prenderne un'altra. Sul piano teorico si poteva in effetti completare il pensiero di Monnet con quello di Spinelli e viceversa. Si poteva tener presente che un popolo europeo non esiste ancora, e che esso si forma e cresce a mano a mano che la costruzione dell'Europa

avanza. Il popolo europeo, un popolo federale, il popolo delle nazioni europee, il primo nucleo del popolo cosmopolitico, il solo con il quale si potra estirpare completamente la mala pianta del nazionalismo e del razzismo non puo nascere con un atto solo. Si doveva dunque pensare al Parlamento europeo come ad una assemblea costituente permanente, cioe ad un gradualismo costituzionale. Si doveva d'altra parte tener presente che per quanto riguarda la dimensione strategica della lotta per l'Europa la vittoria non coincide con lo sviluppo di tutte le virtualita della Federazione europea, ma con il raggiungimento di una effettiva capacita d'azione autonoma europea. Il punto e dunque se la forma di governo minima qui proposta e tale da ottenere questo risultato. Sul piano puramente teorico si potrebbe pensare di no, perche questo governo non ha una sovranita propria nel settore della politica estera e della difesa. Sul piano pratico invece non si puo che pensare di si, perche la gestione comune della sovranita

nel settore economico-monetario, e quindi anche sociale, ecc., nella misura in cui attribuisce ai cittadini piu poteri perche ciascuno di loro potra esercitare il controllo democratico non solo per quanto riguarda la sua nazione ma anche per tutta l'Europa, non e certo facilmente revocabile. D'altra parte, nell'attuale situazione del mondo, nella quale governo dell'economia e politica estera non si possono dissociare, un'Europa che abbia gia raggiunto il livello del governo federale deve essere considerata non solo come una entita ormai irreversibile, ma anche capace di agire (la Germania e l'Italia hanno conosciuto in questo dopoguerra un grande sviluppo pur avendo in pratica rinunciato al controllo della politica estera e della difesa affidato al protettorato americano).

 
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