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Conferenza Federalismo
Spoltore Franco - 20 settembre 1994
MFE DIR NAZ 4
I FEDERALISTI E LA SFIDA DEL 1996 (documento presentato dalla segreteria) La fase conclusiva del processo di unificazione europea 1. Il processo di unificazione europea e entrato nella sua fase conclusiva. Da circa mezzo secolo gli europei vivono in una Federazione di fatto. Sono ora giunte a maturazione le condizioni politiche perche questa situazione evolva definitivamente verso un esito positivo, con la costruzione di uno Stato federale europeo, oppure si inverta la rotta e si disgreghi anche quel legame confederale che sino ad ora ha consentito agli europei di sviluppare la forma piu avanzata di integrazione economico-politica dell'epoca contemporanea. La fine della guerra fredda ha aperto una fase della storia mondiale intrinsicamente contradditoria. La guerra fredda e finita perche le due superpotenze sono state costrette a riconoscere, in un'epoca di crescente interdipendenza, l'assurdita di un confronto politico-militare che avrebbe potuto portare entrambi i contendenti ed il mondo in

tero alla catastrofe nucleare. Ma la fase di distensione e di riconciliazione tra i due nemici del passato ha consentito alle barbare ed antistoriche forze del nazionalismo di impadronirsi dei centri di potere del mondo comunista in crisi, per provocare la disgregazione prima dell'impero e poi dello Stato sovietico. Le forze che si ispirano al mito della purezza etnica hanno insanguinato qua e la l'Europa e l'Asia senza riuscire a provocare, per ora, crisi globali dell'ordine internazionale. Tuttavia esse non sono per nulla domate e non lo saranno sino a che l'Europa ed il mondo riusciranno ad imboccare la via per un ordine internazionale fondato sui principii della cooperazione e sull'eguaglianza tra i popoli. La nuova fase della storia mondale che si e aperta con la fine della guerra fredda e dunque caratterizzata dallo scontro tra le forze della disgregazione e le forze dell'integrazione. L'Europa occidentale, che dal dopoguerra ha potuto godere dei benefici di una crescente cooperazione ed integrazione

economica, ma non ha ancora raggiunto l'unita federale, non si e potuta sottrarre all'impeto delle forze disgreganti. L'idea che il mondo sia ormai governato da una costellazione di grandi, medie e piccole potenze si sta facendo strada rapidamente nella concezione della politica estera anche tra i paesi europei. Il processo di unificiazione ha cominciato cosi ad essere prima criticato per poi venir messo direttamente in discussione da alcuni governi. Il caso dell'Italia e esemplare. Sino a pochi anni fa sarebbe stato impensabile che il governo italiano assumesse atteggiamenti euroscettici, sulla scia del governo inglese. Ma cio e avvenuto. 2. La sola alternativa ad un ordine federale europeo e un ordine egemonico. Questa prospettiva, insidiosamente, si sta facendo strada nei meandri della diplomazia internazionale. Infatti, per la prima volta dalla fine della seconda guerra mondiale, la Comunita europea deve affrontare autonomamente problemi cruciali di politica estera. La ricerca di una soluzione alla sang

uinosa crisi Jugoslava e il rinnovamento democratico dei paesi dell'Est sono divenute incombenti responsabilita della Comunita europea. Inoltre, anche al di fuori del continente europeo, come e avvenuto in Somalia e in Ruanda, quando gli Stati Uniti non riescono a far fronte ai sempre piu gravosi impegni internazionali, ed a causa della incapacita dell'ONU di intervenire con mezzi propri, alcuni singoli paesi europei, se la Comunita non intende impegnarsi, sono chiamati a far fronte alle situazioni di crisi. E' questa la ragione che sospinge gli Stati Uniti a favorire l'ingresso della Germania nel Consiglio di sicurezza dell'ONU ed a sviluppare, tra Germania e Stati Uniti, delle "relazioni speciali". La Germania, dopo la riunificazione, e nonostante la sua comprensibile riluttanza, e spinta dall'andamento stesso della politica internazionale, che aborre vuoti di potere, ad assumersi sempre maggiori responsabilita, in sostituzione di una Comunita che appare smarrita, divisa e incapce di agire. Non si tratta,

dunque, di realizzare un ordine tedesco sull'Europa - che ne la Germania ne gli altri paesi europei vogliono - ma di una egemonia degli USA, della Germania e del Giappone sul mondo occidentale, con forme di cooperazione piu o meno intense (sul modello fluido del G7) con gli altri paesi industrializzati. Si tratterebbe, tuttavia, di un ordine precario, perche la forza della Germania si fonda interamente sull'integrazione europea. La Germania puo godere dei vantaggi del Marco come moneta stabile ed egemone sino a che gli altri paesi intravvedono la prospettiva di una governo comune dell'Europa. Contraddizioni ancora maggiori nascerebbero da interventi militari tedeschi non programmati nel contesto dell'Unione europea o dell'ONU. Il modello egemonico si rivela pertanto una prospettiva intrinsecamente debole e contradditoria, dunque altamente instabile. 3. I nemici del processo di unificazione europea, che coprono un arco di forze politiche che va dai piu accesi nazionalisti agli euroscettici, sembrano oggi aver

e conseguito un largo successo. Il progetto della moneta europea, che non pareva avere piu oppositori prima della crisi dello SME, oggi trova schierati a suo favore solo dei tiepidi difensori. Anche la prospettiva di una Federazione europea sembra trovare poco credito nell'opinione pubblica. Eppure, il contrasto tra federalisti ed antifederalisti deve prima o poi acuirsi sino ad occupare il proscenio della vita politica europea ed i federalisti hanno forti possibilita di battersi con successo. Infatti, i nemici dell'unita europea devono rispondere ad una obiezione sostanziale. Poiche essi vogliono difendere la sovranita, l'interesse e l'indipendenza nazionale devono spiegare ai propri concittadini come garantire questi obiettivi in un'Europa che si disgrega e che, rifiutando la scelta federalista, si orienta verso il modello egemonico. Per contro, i federalisti possono sostenere che la vera difesa degli interessi nazionali, dell'integrita culturale delle nazioni e dell'indipendenza consise proprio nella cost

ruzione di una Federazione europea, con un governo capace di agire efficacemente in Europa e nel mondo. L'Europa deve infatti fronteggiare una sfida globale e decisiva per il ciclo storico che si annuncia con il nuovo secolo. Il tumultuoso processo di mondializzazione dell'economia, che rende ogni economia nazionale sempre piu fragile rispetto alle forze dirompenti della finanza apolide e del commercio mondiale, impone ai paesi piu industrializzati non solo di sostenere il confronto con le economie tecnologicamente piu dinamiche, ma di rispondere anche alla sfida dei paesi emergenti del Terzo mondo innovando profondamente la propria struttura produttiva e sociale. Qualsiasi tentativo di chiusura e di protezionismo e, nel lungo periodo, impossibile o controproducente. La politica dei blocchi contrapposti e ormai definitivamente sconfitta e con essa perdono progressivamente vigore tutti i tentativi, per dissimulati che siano, di egemonia economica e di domino imperiale. Si apre dunque una nuova epoca in cui, s

e l'Europa sapra agire con la determinazione e l'energia sufficienti, diventa pensabile e possibile costruire un ordine mondiale fondato sul diritto internazionale, la cooperazione per lo sviluppo e la pari dignita di tutti gli uomini e di tutti i popoli. Unita politicamente, l'Europa potra mostrare con i fatti di quali forme di integrazione e di cooperazione il mondo abbia bisogno per la sua pacificazione ed avra cosi l'autorita sufficiente per promuovere, insieme agli USA, agli altri paesi industrializzati ed a quelli del Terzo mondo, la riforma ormai urgente dell'ONU; divisa, generera pericolosi vuoti di potere che risveglieranno inevitabilmente i fantasmi di un'epoca in cui l'Europa veniva lacerata dagli infiniti contrasti generati dagli intrighi delle piccole nazionalita e dalle ambizioni delle grandi potenze.

 
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