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Conferenza Federalismo
Spoltore Franco - 20 settembre 1994
MFE DIR NAZ 5
La sfida del 1996 1. La scadenza del 1996 e decisiva. Essa era inizialmente stata progettata come una mera occasione per una messa a punto del Trattato di Maastricht, che prevedeva originariamente una graduale costruzione del'Unione monetaria e politica entro il 1999. I fatti si sono incaricati di mutare profondamente la natura dell'appuntamento. Contro l'ipotesi della sovranita monetaria europea si sono concentrate le critiche delle forze nazionalistiche, che hanno saputo sfruttare abilmente l'avversa congiuntura economica internazionale, addebitando all'Europa le debolezze degli stessi Stati nazionali europei. Inoltre, la disgregazione dell'URSS ha imposto una accelerazione al processo di allargamento della Comunita che non potra piu continuare a funzionare come nel passato, dopo l'allargamento a 16 e in previsione di quello ai paesi dell'Europa centrale ed orientale. Anche in questo caso, le forze contrarie all'unita europea hanno saputo trarre vantaggio dalla situazione, dichiarandosi a favore di nu

ove adesioni senza ulteriori indugi, perche in assenza di una radicale riforma istituzionale, l'allargamento avrebbe diluito inevitabilmente la Comunita in una zona di libero scambio. Per questo, la scadenza del 1996 e cruciale. Essa rappresentera l'occasione dell'inevitabile scontro tra chi vuole portare al suo compimento federale il processo di unificazione e chi vuole invertire radicalmente la marcia, approfittando delle difficolta, per scacciare definitivamente dall'orizzonte della vita politica europea il fantasma del federalismo. 2. I nemici dell'unita europea opporranno una resistenza feroce alla trasformazione della Comunita in una vera federazione europea, frapponendo ostacoli reali o presunti. E' prevedibile che molte obiezioni riguarderanno le competenze di natura militare e la politica estera, che alcuni paesi, come la Francia, pur favorevoli al rafforzamento politico dell'Europa, intendono gelosamente conservare al livello nazionale. Vi e tuttavia una linea d'azione che possono seguire i federal

isti per superare le maggiori difficolta. Il Trattato di Maastricht prevede ormai il trasferimento al livello europeo della sovranita monetaria, di tutte le competenze necessarie al funzionamento dell'Unione economica e dei primi strumenti di coordinamento della politica estera. I suoi difetti, come hanno piu volte sottolineato i federalisti, risiedono nell'insufficiente democraticita delle istituzioni. Il programma minimo federalista puo dunque consistere nella richiesta di una Costituzione democratica dell'acquis communautaire. Il Trattato di Maastricht avrebbe gia messo in condizione l'Europa di risolvere le questioni cruciali che la riguardano, se i governi nazionali, usando il loro diritto di veto, non frapponessero continuamente ostacoli alla sua azione. Se l'Europa non e ancora capace di agire efficacemente la causa risiede nella insufficiente democraticita delle istituzioni europee. Non si tratta dunque piu di battersi per trasferire nuove competenze al livello europeo. La vera posta in gioco nel 199

6 e il deficit democratico dell'Unione. E' su questo terreno che si confronteranno, in ultima istanza, federalisti ed anti-federalisti. Le forze in campo nel processo costituente 1. Solo un forte consenso popolare ad una politica di pacificazione tra le nazioni europee puo consentire di spiegare come l'Europa abbia potuto godere, nella seconda meta del secolo, di un elevato grado di coesione politica e di integrazione, nonostante le alterne fortune della Comunita. Se l'Europa, come ricordava spesso Spinelli, e come l'Araba fenice che risorge continuamente dalle sue ceneri, cio lo si deve al federalismo diffuso nella popolazione, che costringe i governi a ricercare continuamente forme piu avanzate di cooperazione europea per risolvere i problemi nazionali. Nel dibattito politico nazionale si dimentica facilmente questo fattore, ma nei momenti in cui si pone con urgenza il problema dell'unita o della divisione dell'Europa il federalismo diffuso si manifesta in mille modi, diventando una vera e prop

ria forza politica che condiziona le scelte dei governi. Ma, mentre il federalismo diffuso e poco cosciente della sua forza e dei suoi obiettivi, il federalismo organizzato rappresenta la sede istituzionale dell'alternativa federalista alla crisi storica dello Stato nazionale. Il federalismo organizzato consente di mantenere attiva la lotta nelle fasi in cui l'unita europea sembra ancora lontana e consente cosi la ripresa dell'azione nei momenti decisivi, allargando progressivamente il consenso intorno all'alternativa federalista. Nonostante la loro apparente esiguita numerica, pertanto, i federalisti organizzati svolgono un ruolo cruciale di avanguardia. Senza di loro, il federalismo diffuso nella classe politica e nell'opinion epubblica non avrebbe alcun punto di riferimento stabile. Va, tuttavia, ricordato che essi rappresentano necessariamente una forza di iniziativa, ma non di esecuzione, perche attori della fase costituente conclusiva sono necessariamente i governi nazionali, cioe i detentori in ulti

ma istanza della sovranita nazionale. 2. Nel panorama politico europeo, a fianco dei federalisti nella lotta costituente, dovrebbe comparire anche il Parlamento europeo. Il condizionale e d'obbligo, perche dopo l'iniziativa di Spinelli, il Parlamento europeo ha sostanzialmente macinato acqua nel mortaio. Esso si e rivelato, sino ad ora, una forza solo potenzialmente alleata dei federalisti, a causa dell'insufficiente grado di coscienza della natura del problema europeo acquisita dai partiti, che restano centri di potere orientati alla lotta nazionale. Tuttavia, con il Trattato di Maastricht il Parlamento europeo ha conquistato alcuni importanti poteri: una parziale codecisione legislativa e, in particolare, il voto di fiducia alla Commissione europea. Pertanto, in vista della Conferenza intergovernativa del 1996 il Parlamento europeo, se vorra interpretare degnamente il suo ruolo di rappresentante legittimo dei cittadini europei, dovra approvare un proprio progetto di Costituzione federale, concordando con

i governi la procedura per la sua ratifica. 3. Chi ancora detiene di fatto il potere costituente europeo e il Consiglio dei Ministri. Ma poiche nel Consiglio dei Ministri le decisioni relative alle riforme istituzionali vengono prese all'unanimita, nella Conferenza intergovenativa del 1996, in cui presumibilmente saranno presenti 16 paesi, sara pressoche impossibile trovare il consenso sufficiente per la creazione della Federazione europea, stante l'atteggiamento ostinatamente contrario di alcuni governi, quali quello della Gran Bretagna e della Danimarca. Si devono pertanto tirare le seguenti due conclusioni: a) se esiste un gruppo di paesi deciso ad avanzare verso la Federazione europea, la sola via praticabile e che questa decisione venga presa da un gruppo ristretto di paesi, con l'eventuale consenso "ad andare avanti" degli altri paesi dell'Unione a cui dovrebbe venir riconosciuto l'insieme di diritti e di doveri gia acquisiti con il Trattato di Maastricht. Cio significa che verra creato un "nucleo fed

erale" (nella proposta del Ministro francese Lamassoure si parla di "nucleo duro", lasciando cosi ancora incerta la prospettiva federale) includente tutti quei paesi che, impegnandosi alla realizzazione di tutte le politiche comuni, decidono di dar vita alla Federazione europea. L'Unione federale costituisce dunque un "nucleo" all'interno di una piu vasta Unione, a cui partecipano paesi che non intendono applicare tutte le politiche comuni; b) se la Federazione europea venisse istituita con un nuovo Trattato, elaborato per conto dei governi dalle burocrazie nazionali ed escludendo i rappresentanti del popolo europeo, si rischierebbe il destino di incomprensioni e di polemiche che ha accompagnato la ratifica del Trattato di Maastricht. Il Parlamento europeo ed i parlamenti nazionali devono, al contrario, venir associati al processo costituente. Solo se i rappresentanti del popolo saranno consultati nella fase di elaborazione dei testi, il processo di ratifica avra come oppositori solo gli irriducibili avversa

ri dell'unita europea, e non anche molti sinceri europeisti che, come e accaduto per Maastricht, si sono schierati contro solo perche volevano un'Europa piu democratica ed aperta alla partecipazione popolare. Cio significa che la Federazione europea deve essere istituita da un Trattato-Costituzione (Convenzione, nella proposta Lamassoure), perche non e sufficiente la volonta del popolo europeo (come il popolo si uno Stato unitario) e del suo Parlamento (il Progetto Spinelli in effetti si e arenato per questa ragione), ne e sufficiente la volonta dei governi nazionali, come se si trattasse di uno dei tanti trattati internazionali (cosi come e avvenuto per il Trattato di Maastricht). La Federazione europea sara il frutto di una volonta complessa, quella del popolo delle nazioni europee: un popolo plurinazionale che tuttavia si riconosce nella medesima identita europea.

 
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