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Conferenza Federalismo
Spoltore Franco - 20 settembre 1994
MFE DIR NAZ 7
L'Italia e l'Europa 1. L'Italia si presenta all'appuntamento costituente del 1996 in condizioni molto difficili. Il governo uscito dalle elezioni nazionali del 27-28 marzo 1994 ha assunto tacitamente - senza che la politica europea fosse stata oggetto del dibattito elettorale - un orientamento antifederalista ed euroscettico. A cio si aggiunge il fatto che l'Italia e lacerata da un difficile dibattito interno sulle riforme istituzionali che si rendono necessarie per garantire una vera alternanza delle forze democratiche al governo, per risanare le finanze pubbliche, per snellire la burocrazia e per potenziare le autonomie locali mediante un sistema federale. La crisi della democrazia italiana rappresenta una pericolosa incrinatura della costruzione europea ed un'inquietante segno di sfaldamento del processo di unificazione. Per il suo passato e per la sua importanza politica, l'Italia - che e uno dei paesi fondatori della Comunita - e destinata nel bene o nel male a giocare un ruolo importante nella pr

ossima Conferenza intergovernativa. In effetti, sara l'Italia a presiedere il semestre conclusivo dei negoziati e la Germania ha recentemente proposto che Germania, Francia, Spagna e Italia, che guideranno i negoziati in questi due anni decisivi, si accordino su un programma comune. E' dunque necessario ed urgente che il Governo italiano esca dalla attuale situazione di velato scetticismo sul futuro dell'Europa. Gli italiani devono sapere che, se il governo persistera nell'alimentare un clima di sfiducia nell'unificazione europea - anche a causa della grave situazione dell'economia italiana e della apparente mancanza di volonta del Governo di rispettare i parametri di convergenza finanziaria sottoscritti con il Trattato di Maastricht -, gli altri paesi europei non potranno fare a meno di tirare la conclusione che l'Italia si voglia autoescludere dal "nucleo federale". 2. L'iniziativa di Jean Monnet che risulto decisiva per avviare la costruzione europea si fondava sul riconoscimento del comune interesse fra

nco-tedesco alla pacificazione: la Francia non voleva il riarmo tedesco; la Germania non aveva che la via dell'unificazione europea per riconquistare la sua dignita di Stato. Un forte interesse comune ha spinto nuovamente Francia e Germania, dopo la riunificazione tedesca e di fronte alle nuove responsabilita mondiali dell'Europa, a concludere il Trattato di Maastricht e ad avviare i lavori per la Conferenza intergovernativa del 1996. La logica conclusione di questo lungo processo, avviato nell'immediato dopoguerra, non puo essere che la Federazione europea, unica soluzione al problema di una Germania egemone sugli altri paesi europei. Ma va tenuto presente che le forze nazionalistiche e contrarie all'unificazione europea sono ancora rilevanti in Francia (il fronte anti-Maastricht) e, in misura piu limitata, in Germania. Inoltre, il quadro si e di molto modificato con l'allargamento progressivo della Comunita. Esiste ora una tenace opposizione al progetto federalista da parte del Governo inglese e di quello

danese (e quasi certamente di alcuni altri paesi). L'Italia puo dunque giocare nella Conferenza intergovernativa un ruolo rilevante e forse decisivo. Se l'Italia si schierera apertamente per la creazione di un "nucleo federale", avendo come probabili alleati la Germania e i paesi del Benelux, le forze antifederalistiche francesi e tedesche si troverano in una posizione insostenibile. Se, al contrario, l'Italia dovesse schierarsi contro il progetto federalista o semplicemente tacere, il fronte favorevole alla Federazione negli altri paesi risultera fortemente indebolito e potrebbero trovare udienza progetti di diluizione e di annacquamento sul modello di quelli attualmente in discussione in Gran Bretagna (ad esempio, il progetto confederale del Constitutional Policy Group). 3. L'Italia, anche grazie al fatto che sin dalla Resistenza il MFE ha sempre avuto una presenza attiva e di stimolo sulla classe politica, ha svolto un ruolo rilevante nella storia dell'unificazione europea. Nel 1952, accogliendo una ini

ziativa di Altiero Spinelli, De Gasperi riusci a far accettare dai capi di governo della Comunita la creazione, a fianco della CED, di una Comunita politica europea (CEP), di fatto la Federazione. Una volta creato il Mercato comune, l'Italia sostenne la proposta federalista dell'elezione a suffragio universale del Parlamento europeo e, dopo l'elezione europea del 1979, Altiero Spinelli riusci a promuovere nel Parlamento europeo un'azione costituente che consenti l'approvazione, nel 1984, del Trattato di Unione europea. Nel Vertice di Milano del 1985, l'Italia, per contrastare l'opposizione della Sig.ra Thatcher al progetto di Unione europea, chiese per la prima volta il voto a maggioranza nel Consiglio. Il progetto del Parlamento fu battuto, ma si aperse la via per l'Atto Unico, che consenti, dopo poco tempo, di porre all'ordine del giorno la proposta di Unione economica e monetaria. Nel 1989, per consentire il rilancio del Progetto Spinelli, il Parlamento italiano ha approvato con legge costituzionale la pr

oposta federalista di un referendum sull'Unione europea: l'88% degli italiani si e dichiarato a favore di un mandato costituente al Parlamento europeo. Infine, l'Italia ha svolto un ruolo rilevante nel corso dei negoziati per il Trattato di Maastricht, sostenendo apertamente, contro il governo inglese che venne alla fine battuto, l'ipotesi della moneta europea. Il nuovo governo italiano, schierandosi sul fronte degli euroscettici, non solo rinnega un prestigioso passato, ma si pone in contrasto con il piu importante e fondamentale interesse dell'Italia, perche senza unita europea il destino dell'Italia e quello dell'emarginazione e della decadenza. 4. Una precisa scelta a favore della Federazione europea da parte del governo italiano puo decisamente avviare, anche nel breve periodo, verso uno sbocco positivo il dibatitto sulle riforme istituzionali interne necessarie per consentire all'Italia di divenire un paese moderno, cioe per fare dell'Italia una vera democrazia europea. Con un aggancio irreversibile a

ll'Europa, si sdrammatizzerebbe la politica italiana, perche l'alternativa tra diversi schieramenti al governo non potra piu mettere in discussione alcune scelte fondamentali di politica estera e di politica economica, ormai definite nella Costituzione federale europea. La scelta europea, inoltre, accelerando la costruzione dei partiti europei, consentira alle forze politiche italiane di continuare con ancora piu efficacia sulla via del rinnovamento, rivoluzionando l'orizzonte dell'azione politica. I partiti, infatti, si potranno proporre nei confronti dei cittadini non piu solamente come una semplice forza italiana, che subisce nel decrepito Stato nazionale la politica delle grandi potenze e della congiuntura economica internazionale, ma come una forza europea che, grazie ad una Unione federale sempre piu solidale e capace d'agire, puo contribuire a plasmare il futuro del mondo.

 
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