Il Sole - 24 Ore, sabato 4 febbraio 1995
Roma. La nomina del senatore di Forza Italia ed ex sottosegretario agli Esteri, Livio Caputo, a rappresentante italiano nel cosiddetto "gruppo di riflessione", preparatorio della conferenza intergovernativa del '96 sul Trattato di Maastricht, non prefigura alcuna posizione di "euroscetticismo" del nostro Governo. Questo il senso della dichiarazione resa ieri dal sottosegretario agli Esteri, Walter Gardini, in risposta ad alcune critiche avanzate sulle motivazioni della nomina. Secondo Gardini, la nomina di Caputo non è da mettere in relazione ad alcuna posizione presa nei mesi passati dal senatore di Forza Italia sull'integrazione europea, ma unicamente alle capacità personali di Caputo, alla sua esperienza maturata durante il precedente incarico di Governo e, più in particolare, alla conoscenza diretta e approfondita di tutti i dossier comunitari.
Anche ieri, sia il deputato europeo progressista Andrea Manzella sia Rosy Bindi per i popolari avevano criticato la scelta di Caputo. Un "brutto errore politico compiuto da questo Governo" secondo Manzella, mentre, per la Bindi, la nomina "sembra smentire quanto Dini ha detto alla Camera sulla politica europeista".