POLONIA: IL CANDIDATO DELLA SINISTRA KWASNIEWSKI GIOCA SULLA SUA IMMAGINE GIOVANILE
CON IL "KWAK" BLU IN UN FUTURO ROSA
("Der Standard", 31/1 novembre 1995, pag. 4)
Poco prima delle elezioni presidenziali polacche (primo turno il 5 novembre) il candidato della sinistra Aleksander Kwasniewski si trova secondo i sondaggi in capofila rispetto anche a Lech Walesa. Lunedi' Kwasnieski visitera' Vienna come ospite della SPO (Partito Social-democratico, ndt.). La correspondente di Standard, Edith Heller informa sulla sua campagna elettorale.
L'omnibus di Aleksander Kwasniewski non e', a differenza delle voci sparse, rosso ma blu. Il passegero piu' importante si chiama Kwak (sarebbe "Quak!"). Sui manifesti appesi alle finestre il 41-enne si tiene il ginocchio piegato. Un viso largo roseo, i capelli biondo-scuri pettinati all'indietro e gli occhi fiducciosi blu. Sembra piu' giovane di due anni fa' alle elezioni parlamentari. Allora lanciava uno sguardo serio dai manifesti assicurando: "Non dovra' essere cosi' come prima."
E aveva ragione: il suo partito, l'Alleanza Democratica della Sinistra (SLD) e' stato il partito piu' forte e da allora governa assieme al Partito dei contadini, PSL. Kwasniewski personalmente ha dovuto rimanere allora indietro: nessun partito era pronto ad affidare alui, un ex comiunista, la carica del presidente del governo. Oggi questo e' il suo vantaggio: scaricato dal peso governativo quotidiano, negli ultimi anni puo aspirare alla massima carica statale.
Dopo tre ore di viaggio, l'autobus si ferma: Kwasniewski scende assieme a Jerzy Dziewulski, da 17 anni capo dell' antiterrorismo della polizia polacca.
Nel teatro della citta' provinciale di Grudziadz si sono radunate piu' di mille persone. Nel suo doppiopetto blu scuro a bottoni dorati, una camicia fine a righe e una cravatta decente il candidato provoca subito l'entusiasmo di un gruppo di signore anziane. Ma piu' importanti sono i giovani. Se dovesse sciegliere come presidente di procurare i posti di lavoro per i giovani o per i piu' anziani, allora dice lui, Alexander Kwasniewski, anche qui apertamente di fronte a questo pubblico: li procurerebbe a favore dei giovani. E la sala, in cui si trovano per lo piu' lavoratori e impiegati di media eta' o pensionati, applaudisce affascinata.
Poi si pronuncia ancora a favore dell'adesione alla UE e alla NATO.
Dalle domande al "signor ministro" (Kwasniewski e' stato membro dell'ultimo governo comunista del 1988) la paura della perdita di sovranita' e il pericolo di una confrontazione con la Russia sono escluse. Pero' sul tema, Aleksander Kwasniewski non fa nessuna promessa ai vecchi compagni: meglio di molti altri democratici spiega le ragioni di una unione europea, con decisa convinzione difende la neccessita' di una adesione alla NATO che lui stesso sostiene (e questo ovviamente non lo dice) appena da due anni.
Certamente, ricordiamo, assicura lui e ovviamente denunciamo tutto cio' che e' male: la mancanza di liberta', l'economia pianificata. Ma la Polonia non e' rinnata nel 1989. E ancora: il passato non e' modificabile. Oggi noi decidiamo sul futuro.