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Conferenza Federalismo
Partito Radicale Angiolo - 10 maggio 1999
Pare che Milosevic abbia inviato una lettera al presidente Chirac, che egli chiama "mio maestro e mentore", in cui si dice molto amareggiato per la partecipazione della Francia alla spedizione balcanica. "Come puoi tu - sostiene Milosevic - essere contro di me, quando tu stesso stai facendo, ancora in modo moderato ma teoricamente molto simile a noi, una sorta di "pulizia etnica" in Corsica, negando a quell'isola il diritto all'autonomia e al riconoscimento come popolo? Certamente, sulla faccenda còrsa, io ti dò ragione, perché sarebbe inaccettabile per voi che la patria di Napoleon non fosse parte del sacro suolo dela Francia repubblicana."

"Tu sai benissimo - prosegue Milosevic - che noi serbi abbiamo sempre avuto la Francia come nostro modello. Non a caso, mentre in Croazia la seconda lingua è il tedesco, a Belgrado la seconda lingua è il francese e la nostra cultura alta è francesizzante. E la stessa Francia ci ha sempre incoraggiato sulla via di un nazionalismo che ha fatto sempre comodo all'Europa. Io, Milosevic, sarò anche un po' rozzo, ma i tuoi prefetti in Corsica non lo sono da meno; in fondo anche noi, in Kossovo, abbiamo cominciato così".

La lettera prosegue con alcuni consigli che Milosevic dà a Chirac per domare fin dall'inizio il separatismo còrso, e con l'offerta di truppe serbe specializzate nell'antiguerriglia nel caso che il separatismo di Ajaccio, magari fomentato sotterraneamente dall'Italia, debba esplodere.

 
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