-----------------------------------------------------------------------------------SOLDI, DOPO LA PACE? ALLE MAFIE DI STATO
di Sergio Romano
Le guerre, soprattutto quelle "tecnologicamente avanzate ", costano molto denaro . Secondo calcoli di fonte americana la guerra del Kosovo costerebbe 64 milioni di dollari al giorno: munizioni, carburante, parti di ricambio , aerei abbattuti o caduti, logorio dei mezzi, indennità del personale dislocato in zona d'operazioni. Qualche giorno fa il Congresso degli Usa ha stanziato , per le spese militari, la somma di dodici miliardi di dollari , vale a dire un terzo della somma (36 miliardi) che l'America spende ogni anno per la ricerca e lo sviluppo nel settore delle forze armate.
Ma la guerra ha altri costi, più difficilmente quantificabili. Le spese per i rifugiati (alloggi di fortuna, assistenza medica e alimentare ) gravano in buona parte sui bilanci civili delle potenze atlantiche , ma anche , e in misura proporzionalmente più grave, su quelli dei Paesi che li hanno accolti. I bombardamenti hanno interrotto il traffico terrestre attraverso la Serbia mentre la distruzione dei ponti sul Danubio ha reso inservibile la più grande "autostrada " della penisola balcanica. Sapremo soltanto fra qualche mese quali ripercussioni il blocco dei trasporti avrà avuto sugli scambi internazionali e regionali dei Paesi della penisola. Ma sappiamo sin d'ora che il 50 per cento del commercio estero bulgaro passa abitualmente attraverso la Jugoslavia e che il ponte sul Danubio, alla frontiera bulgaro.romena, è spaventosamente intasato.
In quasi tutti i Paesi balcanici l'economia, negli scorsi mesi, dava promettenti segnali di crescita. E' probabile che registri, alla fine del 1999, tassi negativi. Uno dei Paesi che converrà tener d'occhio è quello che negli scorsi anni aveva dato prova di un particolare dinamismo: la Turchia.
La vittima più evidente del conflitto è il turismo dell'Adriatico. Soffriranno l'Italia , la Croazia e, in misura minore, la Grecia . Soffriranno le linee aeree (in particolare la Austrian Airlines) che sevono abitualmente gli scali dell'Europa danubiano -balcanica. Molte di queste partite sono " a somma zero!. Le perdite dell'Adriatico saranno compensate, almeno in parte, dai vantaggidel Tirreno e le primizie bulgare saranno sostituite sui mercati europei dalle primizie israeliane. Dietro coloro che perdono s'intravedono generalmente coloro che guadagnano, Ma alla fine dei bombardamenti constateremo che molti danni sono difficilmente compensabili e che la guerra avrà sconvolto l'economia dei Paesi più o meno direttamente interessati al conflitto (Serbia, Montenegro, Albania, Bosnia). Comincerà allora la fase più costosa e insieme più promettente: la ricostruzione.
Il topos più frequentemente utilizzatonei dibattiti sulla ricostruzioneè, come noto, il piano Marshall. Tra la fine degli anni Ottanta e la fine degli anni Novanta non vi è discorso o convegno sull'economia sovietica, russa, jugoslava, giorgiana, armena, azera o albanese che non menzioni il grande programma d'aiuti lanciato dal governo americano nel 1947 per la ricostruzione ( sospendo e riprendo)