Tre conferenze mondiali si terranno nei luoghi che consideriamo decisivi per la campagna abolizionista, anche in vista dell'obiettivo intermedio della moratoria delle Nazioni Unite.
UNA CONFERENZA A NEW YORK
Con gli abolizionisti americani, le Nazioni Unite e i politici americani disposti a discutere, intanto, di una moratoria delle esecuzioni. Gli Stati Uniti costituiscono un banco di prova decisivo per questa campagna. E'un appuntamento che proponiamo ai cittadini e ai parlamentari americani, alle delegazioni degli Stati presso le Nazioni Unite, ai militanti abolizionisti e alle organizzazioni dei diritti umani.
UNA CONFERENZA A MOSCA
Con i giuristi e i parlamentari che stanno elaborando le nuove Costituzioni. L'esito positivo della loro opera di costituenti e di legislatori potrebbe modificare il rapporto fra Stati abolizionisti e Stati fautori della pena di morte a favore, finalmente, degli Stati abolizionisti.
UNA CONFERENZA A TUNISI
Con l'Istituto arabo per i diritti umani, i giuristi islamici, gli intellettuali vittime del fanatismo religioso, gli eletti nei Parlamenti. Molti Stati, nel mondo arabo, "giustiziano" i propri cittadini: rispondono così all'integralismo violento che mina le basi della loro sicurezza. Naguib Mahfuz, lo scrittore egiziano accoltellato dai fondamentalisti, fautore del dialogo e della tolleranza, si è dichiarato convinto che per arginare l'integralismo non basta la repressione. A chi semina la violenza ha detto che non solo distrugge la sua vita ma infanga l'Islam che è tolleranza e non fanatismo religioso.