Dieci paesi, cento città, centomila firme alle Nazioni Unite per fermare la pena di morte, è la campagna che ha l'obiettivo di far approvare dall'Assemblea Generale dell'Onu nel '96 una moratoria generalizzata delle esecuzioni capitali. Per questo al congresso di Roma interverranno rappresentanti di Governi di diversi paesi e parlamentari che possano farsi promotori, insieme all'Italia e al Parlamento europeo, della risoluzione all'Onu. Interverranno, poi, i sindaci che hanno aderito alla campagna, le organizzazioni per i diritti umani e i militanti abolizionisti da ogni parte del mondo.
All'interno della campagna per la moratoria, Nessuno tocchi Caino ha in programma tre Conferenze internazionali: a New York e a Mosca dopo la conferenza di Tunisi che si è svolta nel mese di ottobre. Se a Tunisi il no alla pena di morte è stato scritto per la prima volta in caratteri arabi e, probabilmente, la Tunisia sarà un avamposto all'interno del mondo arabo per sostenere la moratoria, le conferenze del prossimo anno dovrebbero far emergere le posizioni abolizioniste americane e quelle più avanzate dei nuovi costituenti dell'ex Urss. Per questo interverranno al Congresso i giuristi, i politici e gli intellettuali provenienti dalle repubbliche ex Urss, dall'Ucraina che pochi giorni fa ha adottato una moratoria, e dagli Usa dove, contro l'apparente prevalere dell'opinione favorevole alla sedia elettrica, vorremmo dar voce all'America abolizionista. Perciò, a Roma, presenteremo un progetto per le prossime Olimpiadi di Atlanta, in Georgia, coinvolgendo direttamente gli atleti che vi prenderanno parte.
Ma l'attenzione di Nessuno tocchi Caino va anche all'aspetto giuridico e istituzionale della pena capitale: esso sarà affrontato attraverso l'elaborazione di un Rapporto annuale che vuole documentare, per la prima volta, la realtà della pena di morte scritta dai Tribunali, dalle Corti Costituzionali, dai Parlamenti, dai Governi e dalle organizzazioni internazionali e sovranazionali, Onu in testa.
E' a questo appuntamento che ti chiediamo di partecipare per riflettere e organizzare insieme la nostra campagna abolizionista e i passi necessari come la moratoria e l'allargamento della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo ad un nuovo principio: non essere uccisi a seguito di una sentenza o misura giudiziaria. Un obiettivo ambizioso il nostro, volto ad allargare i confini dell'umanità.
Siamo a tua completa disposizione per ogni informazione e per raccogliere la tua adesione al Congresso.
Cordiali saluti
Sergio D'Elia William Schabas
Segretario Presidente
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