Sergio d'Elia coś commenta la sentenza della Corte Costituzionale sul caso di Pietro Venezia: "Una sentenza clamorosa che proietta la posizione abolizionista dell'Italia anche a livello internazionale nei confronti di quei paesi che continuano a praticare la pena di morte.
In questo modo, dopo l'abolizione della pena di morte dai codici penali militari e dopo la richiesta avanzata alle Nazioni Unite per una moratoria universale delle esecuzioni capitali, la tradizione e l'orgoglio abolizionista del nostro paese conquista una nuova tappa verso l'abolizione a livello mondiale.
Ora andranno rivisti anche tutti quei trattati bilaterali che consentono l'estradizione verso paesi esecuzionisti".
Domani in conferenza stampa "Nessuno tocchi Caino" illustrerà le tappe che hanno portato a questa rivoluzionaria sentenza e le prospettive che apre.
Roma 27 giugno 1996
Ufficio stampa tel 689791 fax 68805396