L'agenzia Adnkronos, dando notizia della conferenza stampa di Nessuno tocchi Caino tenutasi questa mattina alla sala stampa della Camera dei Deputati ha scritto tra l'altro:
»Il caso di Pietro Venezia è chiuso, ma ha aperto nuove prospettive per la campagna abolizionista intrapresa nel nostro Paese. "La sentenza della Corte Costituzionale che vieta l'estradizione verso Paesi che praticano la pena capitale porta elementi decisivi per la nostra campagna abolizionista", ha detto Sergio D'Elia, segretario di "Nessuno tocchi Caino", lega internazionale di cittadini e parlamentari per l'abolizione della pena di morte entro il 2000. In una conferenza stampa a Roma, D'Elia ha sottolineato che la sentenza rafforzerà la nuova presentazione alla Nazioni Unite della richiesta di moratoria delle esecuzioni capitali nel mondo, non passata nel 1994 per soli otto voti. La lega invierà una lettera al presidente del Consiglio Romano Prodi proprio perché ripresenti la richiesta di moratoria all'Onu, ed intraprenda un'opera di sensibilizzazione nei Paesi dell'Unione Europea.
"Questa mattina ho incontrato Venezia - ha proseguito D'Elia - ancora incredulo della decisione della Corte, e mi ha detto di essere pronto a prendersi le sue responsabilità in un tribunale che non prevede la pena capitale".
L'Adnkronos riporta anche le parole del professor Beniamino Caravita, costituzionalista, che ha definito la sentenza »logica, lineare e semplice . Secondo Caravita »la sentenza è molto chiara ed ha aperto una serie di problemi, il governo italiano dovrà rivedere tutti i trattati bilaterali sull'estradizione .