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Conferenza Hands off Cain
Partito Radicale Elisabetta - 10 luglio 1996
A TEHERAN SI APPLICA LA SHARIA ALLA LETTERA
Da l'Unità 10 luglio 1996

Teheran - Un nuovo codice penale, interamente basato sulla legge islamica è entrato in vigore in Iran. In realtà non si tratta di una novità assoluta, perchè diverse pene, come la lapidazione per gli adulteri o la fustigazione per i "rapporti sessuali illegittimi" tra uomini e donne non sposati, erano già applicate da diversi anni. La nuova normativa sancisce tuttavia ufficialmente l'applicazione integrale della legge coranica, oltre ad alcuni diritti dei cittadini, come il divieto per la polizia di entrare nelle case private o di arrestare chichessia senza un mandato della magistratura. Uno degli articoli più controversi del nuovo codice riguarda l'adulterio.

La legge non solo conferma la lapidazione per chi - uomo o donna - tradisce il coniuge, ma riconosce anche al marito, e solo a lui, il diritto di uccidere la moglie infedele e il suo amante se li sorprende in flagrante. Il corano, tra l'altro, afferma che per condannare una persona per adulterio essa deve essere accusata da ben quattro testimoni diretti. E lo stesso Maometto, per salvare l'onore della moglie Aisha ingiustamente accusata, nella sura 24 del libro sacro si scaglia contro "quelli che gettano accuse su donne oneste", affermando che "essi saranno maledetti nella vita terrena e in quella futura e ad essi toccherà un castigo grande".

Il nuovo codice peanale prevede 99 frustate per chi si macchia di "rapporti sessuali illegittimi", cioè al di fuori del matrimonio, da due a sei mesi di reclusione per chi importa, produce o consuma alcol e 74 frustate da dieci giorni a due mesi, per le donne che in pubblico non si coprono tutto il corpo e i capelli, come prescrivono le norme sull'"hejab", l'abbigliamento islamico. Un abbigliamento che, nella torrida estate iraniana, diventa uno dei paesi maggiori per le donne, mentre molti uomini circolano tranquillamente per le città in camicie con le maniche corte o in magliette su cui spesso compaiono vistose scritte americane.

La normativa entrata ieri in vigore punisce severamente anche diversi reati in campo politico. La pena di morte è prevista fra l'altro per il delitto di attentato alla sicurezza dello stato o dei suoi dirigenti e può essere inflitta anche contro chi offende l'imam Khomeini, fondatore della repubblica islamica, e il suo successore come guida spirituale del paese, l'ayatollha Ali Khamenei.

 
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