da La Nazione del 26/07/96
DIETRO LE QUINTE I AD ATLANTA IN CENTO ATTENDONO L'ESECUZIONE
Azzurri contro la pena di morte
Una folta delegazione voleva visitare il penitenziario: respinta dal direttore
Dall'inviato Lorenzo Sani
ATLANTA - Contro la pena di morte. Non contro questa America stritolata dalle sue endemiche contraddizioni. Precipizi nelle coscienze che soprattutto al Sud si spalancano sotto ai piedi del mondo esterno come la botola dell' hanghing, l'impiccagione.
Contro la pena di morte, auspicando la risoluzione delle Nazioni Unite che cancelli finalmente dalla faccia della terra questa disumana vergogna, si schierato un folto gruppo di azzurri, guidati dalla squadra de lø a scherma quasi al completo, diciotto atleti su ventuno. Hanno aderito al progetto e alla non facile campagna di sensibilizzazione partita da ¼Nessuno Tocchi Caino , I'organizzazione umanitaria romana, collegata all'area radicale, che da tempo combatte contro il braccio criminale della legge.
L'ideale si concretizzato in un'idea che in breve ha coagulato altri tra tecnici e atleti: gli azzurri hanno cercato di organizzare per questa mattina una visita al braccio della morte del penitenziario di Jackson, a circa 60 miglia da Atlanta, dove un centinaio di detenuti attendono di essere giustiziati dalla giustizia degli uomini.
La Georgia ha il triste primato delle esecuzioni capitali in Usa e recentemente il procuratore di stato ha respinto le accuse di usare in maniera razzista la pena di morte, contenute in un impressionante rapporto di Amnesty International. Quale occasi ne migliore delle Olimpiadi, allora, per un gesto di solidarietß ed una testimonianza importante.
Ripensando le parole del presidente del Cio Juan Antonio Samaranch nel giorno dell'inaugurazione, questi sono i Giochi della pace ritrovata e che hanno fatto registrare la pi· vasta adesione della stona: 197 paesi, tra i quali nazioni divenute un simbolo come Bosnia, Palestina e Cambogia.
Eppure, in fondo all'immensa piaga che lacera la coscienza americana, segnando il confine netto che esiste tra u· paese civile ed uno incivile, non si pu infilare il dito. Ci hanno provato spadisti e schermitori , azzurn, ai quali si sono associati, nello spazio di poche ore, marciatori e maratoneti, Bettiol, Curatolo, Perricelli, Didoni, Pastorini, campioni come Damilano e Chechi, il tecnico del volley Velasco, mentre dall'Italia arrivavano le adesioni di Pietro Mennea e Sara Simeoni. Ma tutti i loro sforzi si sono rivelati vani. Il direttore del penitenziario ha negato l'autorizzazione.
Nella terra dei Dream Team, non c' ancora spazio per questi sogni.