PROPOSTA DI RISOLUZIONE SECONDO L'ARTICOLO 47 DEL REGOLAMENTO
PRESENTATA DA OLIVIER DUPUIS, GIANFRANCO DELL'ALBA, JEAN-FRANCOIS HORY A NOME DEL GRUPPO ARE
SULLA MOLTEPLICAZIONE DEL RICORSO ALLA PENA CAPITALE IN NUMEROSI PAESI DEL MONDO
Il Parlamento Europeo,
- viste le proprie precedenti risoluzioni del 18 giugno 1981 sull'abolizione della pena di morte nella Comunità Europea, del 17 gennaio 1986 sull'abolizione della pena di morte e l'accesso al Sesto Protocollo della Convenzione per la Protezione dei Diritti dell'Uomo e le Libertà Fondamentali del Consiglio d'Europa, e del 12 marzo 1992 sulla pena di morte, che per la prima volta affermò il diritto a non essere uccisi dallo Stato;
- viste la risoluzione 1097 (1996) e la Raccomandazione 1302 (1996) dell'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa sull'abolizione della pena di morte in Europa;
- visto l'ultimo rapporto delle Nazioni Unite sulla pena di morte (E/CN.15/1996/19) che conferma l'attitudine abolizionista dei propri membri: 58 paesi hanno ad oggi abolito totalmente la pena di morte, 15 paesi l'hanno abolita per tutti i crimini tranne casi eccezionali (per esempio i crimini commessi in tempo di guerra), 26 paesi sono abolizionisti de facto, mentre 95 paesi mantengono ed applicano la pena di morte;
- vista la risoluzione adottata dall'Assemblea Paritaria ACP-PE il 26 settembre 1996, che chiede l'abolizione della pena di morte in tutti i 70 + 15 paesi;
A. considerando la molteplicazione del ricorso alla pena di morte in numerosi paesi del mondo;
B. salutando con favore la completa abolizione della penna di morte in Italia, spagna, Belgio, Moldavia e Macedonia nel 1995 e 1996;
C. esprimendo apprezzamento per il fatto che, durante gli ultimi due anni importanti organizzazioni internazionali quali il Consiglio d'Europa, il Parlamento Latino Americano e l'Assemblea ACP hanno approvato risoluzioni che chiedono una moratoria mondiale delle esecuzioni come primo passo verso l'abolizione della pena di morte;
D. considerando che, soprattutto nei Paesi CIS, sta aprendosi un dibattito sulla pena di morte che ha portato alla riduzione del campo di applicazione della pena di morte da parte di alcuni stati mentre altri stanno analizzando la possibilità di abolire o sospendere le esecuzioni capitali;
E. considerando che la politica abolizionista del Consiglio d'Europa in tale regione ha condotto all'abolizione della pena di morte da parte di Moldavia e Macedonia prima del loro ingresso nel Consiglio d'Europa e al condizionamento dell'ingresso di altri paesi all'imposizione di una immediata moratoria delle esecuzioni e all'abolizione della pena di morte entro tre anni;
F. seriamente preoccupato dai recenti rapporti secondo i quali in due dei 40 paesi membri del Consiglio d'Europa si stanno ancora svolgendo esecuzioni capitali: in Ukraina 89 esecuzioni sono state eseguite nella prima metà del 1996, mentre più di 50 sono state in tale anno le esecuzioni eseguite nella Federazione Russa (dove si stima che siano ancora circa 700 i prigionieri nelbraccio della morte;
G. considerando che 28 Membri del Consiglio d'Europa hanno abolito la pena di morte per tutti i crimini;
H. considerando che 3 Membri del Consiglio d'Europa (Cipro, Malta e Regno-Unito) hanno abolito la pena di morte per tutti i crimini tranne casi eccezionali (quali i crimini di guerra);
I. considerando che 7 Membri del Consiglio d'Europa (Albania, Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia e Turchia) sono de facto abolizionisti non avendo praticato alcuna esecuzione capitale durante gli ultimi cinque anni o avendo sottoscritto un impegno internazionale a non eseguire alcuna esecuzione ma mantengono la pena di morte nei propri statuti senza farvi ricorso;
J. considerando che 6 Membri del Consiglio d'Europa (Belgio, Croazia, Estonia, Grecia, Macedonia e Moldavia) hanno firmato ma non ratificato il Sesto Protocollo alla Convenzione Europea sui Diritti Umani;
K. considerando che 10 Membri del Consiglio d'Europa (Albania, Bulgaria, Cipro, Lettonia, Lituania, Polonia, Russia, Turchia, Ukraina, Regno-Unito) non hanno ancora firmato il Sesto Protocollo alla Convenzione Europea sui Diritti Umani;
L. considerando che un Membro del Consiglio d'Europa (Belgio) ha firmato ma non ancora ratificato il Secondo Protocollo Opzionale all'Accordo Internazionale sui Diritti Civili e Politici;
M. considerando che 20 Membri del Consiglio d'Europa (Albania, Andorra, Bulgaria, Cipro, Repubblica Ceca, Estonia, Francia, Grecia, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Malta, Moldavia, Polonia, Federazione Russa, San Marino, Repubblica Slovacca, Turchia, Ukraina e Regno Unito) non hanno firmato il Secondo Protocollo Opzionale all'Accordo Internazionale sui Diritti Civili e Politici;
N. considerando che Armenia, Azerbaijan, Bosnia Herzegovina e Georgia rientrano nello Statuto di Invitato Speciale del Consiglio d'Europa e che il PE sta al momento discutendo degli accordi di Partenariato e Cooperazione con Georgia, Azerbaijan e Armenia;
1. Accoglie con favore l'introduzione di moratorie in Lettonia e Lituania del luglio 1996;
2. Condanna fermamente quei paesi che affidano la decisione sul problema della pena di morte a referendum, come recentemente verificatosi in Bielorussia, dove durante tale anno più di 20 esecuzioni sono state eseguite;
3. Chiede a Belgio, Croazia, Estonia, Grecia, Macedonia e Moldavia di ratificare il Sesto Protocollo alla Convenzione Europea sui Diritti Umani da loro già firmato;
4. Chiede agli Stati Europei che mantengono la pena di mortesenza farvi ricorso, come ad esempio Albania, Bulgaria, Cipro, Estonia, Malta, Polonia, Turchia e Regno Unito di abolirla il più presto possibile de jure per tutti i crimini;
5. Chede ad Albania, Bulgaria, Cipro, Lettonia, Lituania, Polonia, Russia, Turchia, Ukraina, Regno-Unito di firmare il Sesto Protocollo alla Convenzione Europea sui Diritti Umani;
6. Sollecita Ukraina e la Federazione Russa (dove è stata recentemente presentata una legge per la moratoria delle esecuzioni capitali) a mantenere il loro impegno preso con il Consiglio d'Europa ad adottare immediatamente una moratoria a ad abolire la pena di morte;
7. Incoraggia i paesi che hanno chiesto di entrare a far parte del Consiglio d'Europa quali Georgia, Armenia, Azerbaijan e Bosnia-Herzegovina affinché introducano una moratoria e perché procedano all'abolizione della pena di morte attraverso l'approvazione di emendamenti alla costituzione che la proibiscano e perché la eliminino dai loro codici penali;
8. Raccomanda a tutti gli Stati Membri del Consiglio d'Europa di firmare e/o ratificare il Secondo Protocollo Opzionale dell'Accordo Internazionale sui Diritti Civili e Politici;
9. Raccomanda al Consiglio d'Europa di chiedere a quanti aspirano a farne parte di firmare e ratificare il Secondo Protocollo Opzionale dell'Accordo Internazionale sui diritti Civili e Politici prima di divenirne membri ;
10. Chiede a tutti gli Stati Membri, nell'intento di costruire un mondo basato sul rispetto dei diritti umani, in special modo il diritto alla vita e il diritto a non essere ucciso da alcuno stato, di farsi sostenitori di una risoluzione per una moratoria universale delle esecuzioni capitali durante i lavori della Sessione 1997 della Commissione delle Nazioni Unite sui Diritti dell'Uomo, come primo passo verso l'abolizione della pena di morte per tutti i crimini entro l'anno 2000;
11. Decide di esercitare la propria influenza in favore dell'abolizione della pena di morte nel corso dei negoziati per gli Accordi di Partenariato e Cooperazione con Georgia, Azerbaijan e Armenia;
12. Si congratula con Mozambico e Namibia, paesi ACP, per la loro recente abolizione della pena di morte per tutti i crimini, e per aver firmato il Secondo Protocollo Facoltativo all'Accordo Internazionale sui Diritti Civili e Politici;
13. Chiede agli 11 paesi ACP, Angola, Capo Verde, repubblica Dominicana, Guinea-Bissau, Haiti, Kiribati, Mauritius, Sao Tome e Principe, Isole Salomone, Tuvalu e Vanatu di abolire la pena di morte per tutti i crimini e di firmare il Secondo Protocollo Facoltativo all'Accordo Internazionale sui Diritti Civili e Politici;
14. Chiede ai 2 paesi ACP, Fiji e Seychelles, che hanno abolito la pena di morte per i crimini comuni, di abolirla per tutti icrimini;
15. Chiede ai 16 paesi ACP, Burundi, repubblica Centro-Africana, Congo, Côte d'Ivoire, Djibuti, Gambia, Madagascar, Mali, Niger, Papua-Nuova Guinea, Rwanda, Senegal, SDuriname, Togo, Tonga e Samoa Occidentale, che hanno de facto abolito la pena di morte, di abolirla anche de jure e di firmare il Secondo Protocollo Facoltativo all'Accordo Internazionale sui Diritti Civili e Politici;
16. Chiede ai 39 paesi ACP, Antigua e Barbuda, Bahamas, Barbados, Belize, Benin, Botswana, Burkina Faso, Camerun, Ciad, Comore, Dominica, Guinea Equatoriale, Eritrea, Etiopia, Gabon, Ghana, Grenada, Guinea, Jamaica, Kenya, Lesotho, Liberia, Malawi, Mauritania, Nigeria, St. Cristoph e Nevis, St.a Lucia, St. Vincent e le Grenadines, Sierra Leone, Somalia, Sudan, Swaziland, Tanzania, Trinidad e Tobago, Uganda, Zaire, Zambia e Zimbabue, che non hanno abolito la pena di morte, di agire in accordo con la risoluzione adottata dall'Assemblea Paritaria ACP-UE e di adottare una moratoria sulle esecuzioni, come primo passo verso l'abolizione definitiva della pena di morte;
17. Chiede alla commissione di introdurre una clausola sulla "abolizione della pena di morte" in tutti i futuri accordi di cooperazione con paesi terzi, così come nelle procedure di revisione degli accordi già esistenti;
19. Chiede al Consiglio, agli Stati Membri e alla Commissione, nel quadro delle sue competenze, di promuovere l'adozione da parte della Commissione dei Diritti dell'Uomo delle Nazioni Unite di una risoluzione in favore dell'istituzione di una moratoria universale sulle esecuzioni capitali;
20. Chiede al Consiglio, agli Stati Membri e alla Commissione, nel quadro delle sue competenze, di promuovere l'adozione da parte dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite di una risoluzione che istituisca una moratoria universale delle esecuzioni capitali;
20. Incarica il proprio Presidente di inoltrare questa risoluzione alla Commissione, al Consiglio, ai governi e parlamenti degli Stati Membri dell'UE e del Consiglio d'Europa, ai governi e parlamenti dei paesi ACP, ai co-presidenti dell'Assemblea ACP, ai governi e parlamenti di Bielorussia, Georgia, Armenia, Azerbaijan e Bosnia-Herzegovina, al Segretario Generale del Consiglio d'Europa, al Presidente della sua assemblea Parlamentare, al Segretario Generale delle Nazioni Unite, e al presidente della loro Assemblea Generale.