la mia lettera al signor Magi de La NazionePer la rubrica "il Salotto" di Piero Magi.
Firenze, 5 dicembre 1997
Gentile signor Magi,
nelle sue risposte, oggi, usa il titolo "ORA CAINO E' MORTO", per prendersela con l'Associazione Nessuno Tocchi Caino, che lotta contro la pena di morte, e ci tira in ballo come presunti difensori e santificatori del corpo di quel signore che ha detto di aver ucciso il piccolo di Cicciano.
Credo che lei stia sbagliando, perche' nella nostra associazione non siamo specializzati nel commemorare persone che muoiono, ma lottiamo perche' le persone vivano e per evitare che la giustizia si esprima con la morte. Lei ci tira in ballo in modo molto gratuito e con ingiustificato livore, per avvalorare una sua scelta di vita basata su vendetta e violenza. Cosi' come lei e' libero di pensarla come vuole, ci consenta altrettanto; e la prego di avere un po' di buongusto nel non tirarci in ballo a sproposito, perche' sull'argomento "Cicciano" non abbiamo altro da dire che sia fatta giustizia secondo le leggi.
Lei potra' anche credere che in questo caso -con la morte dell'assassino reo-confesso- la "giustizia divina" ha avuto la meglio su quella del magistrato, ma non usi la nostra dirittura civica e civile per avvalorare il suo essere affascinato dalla morte e dalla pena di morte.
Grazie dell'attenzione
Vincenzo Donvito