Roma, 5 dic. '97 - "Capisco la cautela dell'ambasciatore Paolo Fulci - dichiara Sergio D'Elia, segretario di Nessuno tocchi Caino, in riferimento all'intervento dell'ambasciatore in video conferenza da New York alla presentazione del rapporto '97 dell'associazione - ma la interpreto come una maggiore determinazione rispetto al '94, quando fummo battuti al Palazzo di Vetro per pochi voti, nonostante lo sforzo davvero grande di Fulci e di tutta la missione italiana. Ma oggi la situazione giuridica e politica sulla pena di morte nel mondo è molto cambiata e lo dimostrano i adti contenuti nel nostro Rapporto. Paesi come la Russia, l'Ucraina, i paesi baltici, alcuni paesi dell'Africa sub sahariana ed il Sudafrica sono passati decisamente sul fronte abolizionista; in Europa l'Inghilterra di Tony Blair, voterebbe a favore; altri paesi, come l'India, passerebbero sul fronte astensionista."
Il quadro internazionale che emerge dal Rapporto '97 di Nessuno tocchi Caino, "Verso l'abolizione, presentato ieri sera a Roma, tra gli altri da molti parlamentari tra cui Cesare Salvi ed Ersilia Salvato, e rappresentanti del Ministero degli Esteri alla quale è intervenuto l'ambasciatore Fulci - rende positive le prospettive di un voto contro la pena di morte alle Nazioni Unite. Non solo in Commissione Diritti Umani a Ginevra dove l'Italia ha già vinto quest'anno ma anche in Assemblea Generale a New York dove, se venisse presentata nel 1998, una risoluzione contro la pena di morte sarebbe approvata a maggioranza.
Dal rapporto emerge che se nel '94 la risoluzione presentata all'Onu dall'Italia è stata battuta con 36 sì, 44 no e 74 astensioni, oggi, su quello stesso testo oggi i favorevoli sarebbero 79, i contrari 56, gli astenuti 33. Vi sono poi 7 paesi che nel '94 hanno votato no e 11 che si sono astenuti che, attraverso una pressione adeguata, potrebbero passare, rispettivamente, al voto favorevole o all'astensione.
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TIME @ "MMMM d, yyyy" dicembre 5, 1997
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