Conferenza Hands off Cain |
Partito Radicale Alessandra
- 19 febbraio 1998
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Porsi dubbi sul perchè ci si mobilita per alcune persone ( e non "casi" ) e non per altri, è comprensibile. Se poi chi si pone il dubbio trova anche la risposta, va ancora meglio, come nel caso di Matteo Mecacci. Se Nessuno tocchi Caino, per esempio, mentre fa una campagna di diritto internazionale per la moratoria delle esecuzioni alle Nazioni Unite, riesce anche a non astrarsi dalla realtà e a guardare e far guardare alle istituzioni e all'opinione pubblica (ovviamente dando in questo solo un contributo ad altri) le persone, le storie e le vite di chi è vittima di leggi ingiuste, penso che - così come per la signora Karla Faye Tucker non dovesse costituire un'aggravante essere donna o essere oggettivamente una notizia - questo non debba gravare sulla capacità di iniziativa di Nessuno tocchi Caino. E' inutile che qui poi ci avventuriamo nel parlare di aspetti che sono evidenti a tutti. Per citarne alcuni i processi legati alla comunicazione di massa, i precedenti giuridici (l'esecuzione di Karla Faye Tuc |
ker ha aperto un grande dibattito negli USA e, in Texas, altri, oggi, stanno lavorando per cambiare quella legge sulla grazia, vergognosa, che riguarda tutti i detenuti in quello Stato). Per quanto riguarda il processo di Karla Faye Tucker, non è poi così vero che fosse limpido e regolare. Non sono state tenute in considerazione le attenuanti dovute al fatto che i due omicidi erano stati commessi sotto effetto di psicofarmaci e droghe. O anche questo per chi fa teoria dell'abolizionismo è un elemento aggravante? Probabilmente, se saremo capaci - non solo Nessuno tocchi Caino, ma gli abolizionisti in genere - Karla Faye Tucker e il suo caso giudiziario saranno utili alla causa dell'abolizione della pena di morte, anche alle Nazioni Unite. |
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