SEMPRE PIU' ISOLATI I PAESI CHE APPLICANO LA PENA DI MORTE.SERGIO D'ELIA, SEGRETARIO DI NTC: "E' UN GRANDE RISULTATO E UNO STRUMENTO IN PIU' PER MIGLIAIA DI DETENUTI NEI BRACCI DELLA MORTE"
Ginevra, 3 apr. 98 - Le Nazioni Unite hanno approvato alle 15.30 di oggi la risoluzione presentata dall'Italia e co-sponsorizzata da 63 paesi, 18 in più dell'anno scorso. I voti sui 53 paesi membri che a rotazione compongono la Commissione Diritti Umani di Ginevra sono stati: 26. a favore 13 contrari 12 astenuti (due paesi co-sponsor Mali e Mozambico erano assenti al momento del voto)
A un anno esatto dal primo voto favorevole, l'Italia ha guidato i paesi abolizionisti verso un nuovo successo in ambito internazionale contro la pena di morte, allargando il fronte dei paesi che già l'anno scorso avevano votato contro la pena capitale. Sono 81 i paesi che applicano la pena capitale, 58 quelli che l'hanno abolita totalmente, 15 gli abolizionisti solo per i crimini ordinari, 25 gli abolizionisti di fatto e 7 quelli che si sono impegnati ad abolirla in quanto nuovi membri del Consiglio d'Europa.
Sergio D'Elia segretario di Nessuno tocchi Caino, l'associazione che ha promosso la campagna per la moratoria ha dichiarato:
"Il voto di oggi è un grande risultato, frutto di anni di lotta abolizionista. L'alto numero di paesi che hanno sostenuto la proposta di risoluzione, fatto eccezionale per le Nazioni Unite, ed il voto favorevole espresso da paesi di tutti i continenti, provano che l'abolizione della pena di morte non è più una rivendicazione soltanto del movimento abolizionista o un lusso che si possono permettere solo i paesi sviluppati, ma sempre più un punto di vista ed una necessità della Comunità internazionale che isola i paesi mantenitori. L'Onu ha stabilito anche che la moratoria è la strada giusta per arrivare ad abolire la pena capitale. Da domani porteremo fuori dal Palazzo dell'Onu la risoluzione, cercando di darne il massimo di informazione nei paesi mantenitori e di renderla anche uno strumento utile per le migliaia di detenuti nel braccio della morte che nel mondo rischiano l'esecuzione e che ora potranno appellarsi anche a questo pronunciamento dell'Onu per chiedere di non essere uccisi".
Hanno votato si: Argrntina, Austria, Bielorussia, Brasile, Canada, Capo Verde, Cile, Congo, Repubblica Ceca, Danimarca, Equador, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Messico, Nepal, Perù Polonia, Russia, Sudafrica, Ucraina, Inghilterra, Uruguay, Venezuela
Hanno votato no: Bangladesh, Buthan, BoTSWANA, Cina, R.D.Congo, Indonesia, Giappone, Malesia, Pakistan, Corea del Sud, Ruanda, Sudan, Stati Uniti d'America
Si sono astenuti: Cuba, El Salvador, Guatemala, Guinea, India, Madagascar, Marocco, Filippine, Senegal, Sri Lanka, Tunisia, Uganda