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Pena di morte/Suor Helen Prejean/Sant'Egidio

CONTRO LA PENA DI MORTE

Suor Helen, il nostro abbraccio sarà con te

La suora che ha ispirato Dead Man Walking commuove i ragazzi delle scuole romane

Il Messaggero, 21-10-98

di LUCA BUSSI

Suor Helen Prejean è soddisfatta. Domani tornerà in America sicura di essere riuscita nel suo intento: battersi per l'abolizione della pena di morte. Ieri mattina, alle 10, è salita sul palco del palazzetto dello sport al Flaminio per lanciare direttamente il suo messaggio agli studenti delle scuole medie superiori romane, accorsi in più di tremila, concludendo così il suo tour nelle città europee. Ha seminato in loro con grande fermezza il seme della protesta contro la pratica disumana, nella speranza che anche le loro piccole voci si uniscano forti al coro di no alla pena capitale che si sta levando da ogni parte del mondo. Il popolo italiano - ha detto ai ragazzi - insieme al suo Governo ha fatto molto finora per questa causa. Ma ora non ci dobbiamo fermare. Ci sono ancora molte altre persone nei bracci della morte.

Suor Helen si riferisce a Dominique Green-El, "Dobbie", un afroamericano di 24 anni accusato di omicidio (del quale si dichiara innocente) e detenuto da quattro anni e mezzo nel carcere di Huntsville, in Texas. Tra meno di un mese un'iniezione letale metterà fine all'esistenza di "Dobbie". La suora, che ha ispirato il premiatissimo film Dead man walking, interpretato da Susan Sarandon e Sean Penn, durante il suo globtour ha presentato un altro libro, Non uccidere: un centinaio di pagine per spiegare alla gente che cos'è la pena di morte attraverso le sue drammatiche esperienze. Il ricavato della vendita sarà devoluto alla difesa di Dominique.

Gli studenti l'hanno ascoltata con attenzione, affascinati dalla forza di quella piccola-grande donna. Li ha invitati ad unirsi a lei e alla comunità di Sant'Egidio, che le fa da eco in Italia in questa sua campagna contro la pena di morte, affinché si facciano portavoci della sua campagna.

All'incontro c'era anche George White, membro dell'Associazione Viaggio della Speranza, che raccoglie parenti delle vittime e condannati. Per la prima volta in Italia, toccherà proprio a George continuare il viaggio europeo di suor Helen: oggi sarà a Napoli, poi Genova, Spagna, Germania e Belgio. Anche George, con la sua storia personale, è riuscito ad arrivare ai cuori dei ragazzi, a commuoverli al punto tale che alla fine moltissimi sono scesi intorno al palco per abbracciarlo e baciarlo.

La vicenda di George comincia il 27 settembre 1985 a Enterprise, nello stato dell'Alabama. George e la moglie Charlene vengono rapinati nel loro negozio. La donna viene uccisa mentre George resta ferito. L'uomo, per una serie di assurde circostanze, viene accusato della morte della moglie e condannato all'ergastolo. Dopo due anni e 103 giorni di prigione lo scarcerano perché il processo viene invalidato. Quattordici mesi più tardi George viene completamente scagionato. Ora George è fermamente contrarioalla pena di morte. I suoi occhi e la voce trasmettono la stessa forza e la stessa convinzione del messaggio che si legge sulla sua maglietta: Non uccidete per me. Mi oppongo alla pena capitale. Alla fine i ragazzi, commossi, recepiscono il messaggio di George e suor Helen, lasciandosi andare in un fragoroso applauso che li accompagnerà nel loro lungo viaggio della speranza. In serata, nella basilica di Santa Maria in Trastevere, suor Helen ha concluso il suo tour europeo con una conferenza cittadina alla quale

hanno partecipato anche alcuni ambasciatori.

 
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