PENA DI MORTE: IMMINENTE ESECUZIONE NELLE FILIPPINE.

NESSUNO TOCCHI CAINO PREANNUNCIA MOBILITAZIONE.

Roma, 21 novembre 1998 - Il Presidente delle Filippine Joseph Estrada ha negato la grazia a Leo Echegaray, il cittadino filippino di 38 anni condannato a morte nel '94 per aver violentato la figliastra di dieci anni.

Il Presidente è irremovibile dalla sua decisione e considera l'esecuzione come un deterrente per chi si macchia di violenza carnale. Degli 820 detenuti nei bracci della morte nelle Filippine ben 450 sono stati condannati per violenza carnale, di questi 159 nei confronti di minori.

Alla decisione del Presidente è seguito il rigetto da parte del giudice di un ricorso degli avvocati di Leo Echegaray e il rifiuto di comunicare la data dell'esecuzione già decisa mercoledì scorso. In base alla legge del paese il condannato viene a conoscenza della data dell'esecuzione all'alba del giorno stesso. L'esecuzione di Echegaray porrebbe fine alla moratoria delle esecuzioni che dura da 22 anni .

Una missione congiunta del Senato e di Nessuno Tocchi Caino nel marzo scorso era coincisa con il rinvio dell'esecuzione di Echegaray.

"E dunque urgente - ha dichiarato Sergio D'Elia, Segretario di Nessuno Tocchi Caino - promuovere subito una nuova missione nel paese. Le Filippine si sono astenute durante il voto sulla risoluzione per la moratoria universale delle esecuzioni presentata dall'Italia e approvata dalla Commissione Diritti Umani dell'Onu.

L'Italia ha dunque il dovere di chiedere al paese coerenza con la politica espressa alle Nazioni Unite. Per questo abbiamo fatto depositare ieri una interrogazione al Senato. Ma ci impegniamo anche ad organizzare una mobilitazione per far sentire alle cattoliche Filippine la voce dell'opinione pubblica italiana ed internazionale contro la pena di morte ."