SERGIO D'ELIA (NTC) E IL SEN. FIORELLO CORTIANA (VERDI) INCONTRANO MIKO VELIMIROVIC DETENUTO NEL CARCERE DI SAN VITTORE. IL 3 FEBBRAIO LA CORTE D'APPELLO DECIDERA'.
CORTIANA: "IL PROCURATORE GENERALE IGNORA LA SENTENZA VENEZIA E IL CASO OCALAN?"
D'ELIA: "IL NO ALLE ESTRADIZIONI E' UN'ARMA IN PIU' PER ABOLIRE LA PENA CAPITALE. ANCHE L'EUROPA DEVE SEGUIRE L'ESEMPIO DELL'ITALIA"
Roma, 30 gen. 99 - Sergio D'Elia, segretario di Nessuno tocchi Caino e il sen. Fiorello Cortiana (Verdi) hanno incontrato ieri sera nel carcere di San Vittore a Milano Miko Velimirovic, cittadino serbo detenuto in Italia per la cui richiesta di estradizione in Serbia la V sezione della Corte d'Appello di Milano deciderà il 3 febbraio. I reati di cui è accusato Velimirovic comportano in Serbia la pena di morte, altri suoi coimputati sono gia' stati condannati. L'Italia dopo il caso di Pietro Venezia e la sentenza della Corte Costituzionale in proposito, nega la possibilità di estradare chiunque in Paesi dove siI rischia la pena di morte. Nessuna estradizione dunque è possibile per Velimirovic nel Paese di Slobodan Milosevic che mai ha abolito la pena capitale, eppure alla Procura di Milano l'hanno chiesta.
Il sen Cortiana ha preannunciato un'interrogazione al Ministro di Grazia e Giustizia per sapere se il Procuratore Generale "ignora la sentenza Venezia e per conoscere subito per quanti cittadini stranieri in Italia ci sono richieste di estradizione come per Velimirovic".
" L'Italia non puo' estradare in Serbia Velimirovic - dice Sergio D'Elia -. Sono 82 i paesi che non hanno la pena di morte e se tutti negassero l'estradizione, ci sarebbe un'arma formidabile in più per abolirla lì dove è prevista, come in Serbia. L'Europa che già si espressa a favore di questa linea dovrebbe subito seguire l'esempio dell'Italia".