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Radio Radicale Lanfranco - 3 maggio 1999
OCALAN: POSSIBILE INTERVENTO ONU PER EVITARE PENA DI MORTE =
I LEGALI, MA E' NECESSARIO RICONOSCERGLI IL DIRITTO D'ASILO

Roma, 30 apr. - (Adnkronos) - L'Onu potrebbe intervenire presso

la Turchia per evitare la pena di morte ad Abdullah Ocalan. Ma ad una

condizione: che al leader del Pkk venga riconosciuto quel diritto

d'asilo politico per cui si sta celebrando un processo in Italia. In

questo caso, infatti, l'Alto commissariato per i rifugiati

diventerebbe garante della vita e del trattamento riservato ad

Ocalan, secondo quanto previsto dalle convenzioni internazionali.

''Il diritto d'asilo -spiega all'Adnkronos Giuliano Pisapia,

uno dei difensori del presidente del Pkk- comporta il riconoscimento

dei controlli intenazionali. A cominciare dal controllo

sull'integrita' fisica e quindi sulla vita del 'rifugiato'. Inoltre

all'Alto commissariato dell'Onu spetterebbe anche vigilare sul

trattamento carcerario di Ocalan e sullo svolgimento del processo in

Turchia. Tutti controlli -sottolinea- che fino ad ora sono stati

impediti a suoi difensori''.

Pisapia, che proprio ieri insieme al collega Luigi Saraceni ha

presentato un ricorso alla Corte Europea per i diritti dell'uomo,

chiarisce: ''Con questa iniziativa possiamo solo ottenere la condanna

della Turchia per il mancato rispetto delle convenzioni europee che

ha sottoscritto. Ma non possiamo arrivare ad avere garanzie

sull'incolumita' del nostro assistito. Per questo -conclude- e'

necessario che l'Italia riconosca il diritto d'asilo al presidente

del Pkk''. (segue)

(Vlo/Zn/Adnkronos)

30-APR-99 14:24

NNNN

OCALAN: POSSIBILE INTERVENTO ONU PER EVITARE PENA DI MORTE (2) =

IL 6 MAGGIO LA NUOVA UDIENZA PER L'ASILO POLITICO

(Adnkronos) - La nuova udienza per il riconoscimento dell'asilo

politico e' stata fissata per il sei maggio davanti alla prima

sezione civile del Tribunale di Roma. E finalmente giovedi' si

entrera' nel vivo del processo con l'ammissione delle prove. A

cominciare dall'accertamento dell'esercizio delle liberta' in

Turchia. Accertamento che era stato richiesto dall'avvocatura

generale dello Stato che, pero', aveva proposto di affidare

l'indagine al ministero degli Esteri. E i giudici romani, pur

accogliendo la richiesta, hanno stabilito che a svolgere l'indagine

sara' lo stesso Tribunale.

Da qui, la decisione dei legali di Ocalan di presentare una

lunga lista di testimoni. ''E' nostra intenzione dimostrare che in

Turchia, non solo sono garantite le liberta' democratiche -chiarisce

Arturo Salerni, un altro avvocato di Ocalan- ma che addirittura e'

praticata la tortura, soprattutto contro i curdi''.

(vlo/Pn/Adnkronos)

30-APR-99 14:26

NNNN

 
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