(ANSA) - ROMA, 31 AGO - ''Nessuno tocchi Caino'' chiedera' aiparlamentari di fare pressioni sul Governo italiano affinche'
venga stipulato rapidamente un trattato con il Pakistan per
consentire ai connazionali detenuti nelle carceri dello stato
islamico di scontare la pena in patria. L'impegno e' stato
ribadito oggi, in una conferenza stampa, da Alessandra
Filograno, rappresentante dell'associazione umanitaria, di
ritorno da una missione in Pakistan assieme ai deputati Marco
Taradash ed Enzo Fragala' per visitare Virginia, la donna romana
di 44 anni arrestata lo scorso 10 luglio a Islamabad e gli altri
3 detenuti italiani accusati di possesso e traffico di droga,
reato per il quale in Pakistan e' prevista la pena di morte. La
delegazione ha incontrato i leader dell'opposizione e il
ministro della Giustizia pakistano il quale ha affermato,
secondo quanto ha riferito Filograno, di non essere contrario
alla stipula del trattato. I parlamentari italiani hanno anche
sollecitato, piu' in generale, l'abolizione della pena di morte
almeno per i minori. Taradash, dopo aver sottolineato le
drammatiche condizioni di vita nelle prigioni pakistane, ha
accennato polemicamente alla vicenda Baraldini: ''aveva tutto il
diritto di tornare in Italia ma il nostro governo si e' coperto
di vergogna nel trasformare una detenuta in una martire. Una
cosa e' il riconoscimento di un diritto altra cosa e'
l'esaltazione del reato''. (ANSA).
31-AGO-99 13:46 NNNN
PENA DI MORTE: PAKISTAN, STA MALE LA DETENUTA ITALIANA =
LA MISSIONE DI NESSUNO TOCCHI CAINO NEL PAESE
Roma, 31 ago. (Adnkronos) - ''E' molto dimagrita, e' piena di
dolori alle ossa perche' dorme a terra su un sacco a pelo e soffre di
reumatismi ed osteoporosi dall'eta' di nove anni''. Cosi' Elisabetta
Golisano, una delle due sorelle di Virginia, la detenuta italiana
44enne in carcere in Pakistan da due mesi per possesso di droga, ha
descritto all'Adnkronos le condizioni di salute della sorella. ''I
suoi due figli sono andati a trovare Virginia -ha continuato
Elisabetta Golisano- e Virginia ha raccontato loro di non essere
trattata male ma di vivere in condizioni da terzo mondo: ci sono tre
fornelli per 150 detenute, tra l'altro si trova in un carcere misto,
e le condizioni igieniche sono inesistenti''.
Parlando a margine di una conferenza stampa organizzata da
Nessuno tocchi Caino, Elisabetta Golisano ha poi riferito che
Virginia soffre di cuore e che dopo anni di uso di stupefacenti ne
stava venendo fuori con il metadone: ''Sta male e non so quanto
potra' sopportare ancora condizioni di vita di questo genere, siamo
molto preoccupate e non abbiamo alcuna possibilita' ora di andarla a
trovare''.
Virginia e' in carcere dal 10 luglio scorso ed e' in attesa di
processo che dovrebbe iniziare il 4 settembre prossimo. ''Le notizie
su mia sorella ci giungono dal ministero degli Esteri: funzionari
dell'ambasciata italiana a Islamabad vanno a fare visita a Virginia
due volte al mese, e noi siamo sempre vicino al telefono con il fiato
corto per avere notizie''. (segue)
(Giz/As/Adnkronos)31-AGO-99 14:36
PENA DI MORTE: PAKISTAN, STA MALE LA DETENUTA ITALIANA (2) =
(Adnkronos) - Alla conferenza era presente anche Del Monte il
legale italiano di Virginia Golisano: ''Virginia e' una detenuta in
attesa di giudizio, in custodia cautelare e a quanto ne sappiamo in
due mesi di carcere non e' mai stata sottoposta ad alcun interrogatorio
di garanzia, non e' mai stata ascoltata da un giudice -ha detto Del
Monte all'Adnkronos- l'ambasciata italiana ad Islamabad ci ha
segnalato un avvocato locale esperto in reati di droga, il quale ha
gia' assunto la difesa di Virginia, sono in contatto costante con lui
che ha deciso di costituire un collegio difensivo con altri due
legali''. Elisabetta Golisano ha poi lanciato un appello: ''Cio' che
noi chiediamo e' che una volta condannata, mia sorella possa scontare
la pena in un carcere italiano: ha sbagliato ed e' giusto che paghi,
ma almeno possa farlo nel suo Paese, anche perche' ho paura che non
sopravvivera' a lungo laggiu'''.
Durante la conferenza stampa Alessandra Filograno, dell'ufficio
stampa di Nessuno tocchi Caino, ed il deputato Marco Taradash hanno
riferito della loro missione in Pakistan dove oltre ad incontrare
Virginia e gli altri tre detenuti italiani in Pakistan, hanno avuto
incontri con i rappresentanti di governo ed opposizione. La Filograno
ha spiegato che il primo passo perche' Virginia e gli altri detenuti
italiani possano rientrare in Italia e' la ratifica di un trattato
bilaterale sull'estradizione, in modo che i detenuti possano scontare
la pena nel loro paese. Il ministro della Giustizia pachistano si e'
detto favorevole alla firma di tale trattato, ha riferito ancora la
Filograno sottolineando che appena riapriranno i lavori al Parlamento
Nessuno tocchi Caino avviera' una serie di iniziative per esercitare
pressioni sul Parlamento perche' questo trattato sia ratificato al
piu' presto.
(Giz/Gs/Adnkronos)31-AGO-99 14:37