Subject: iniziamo bene il millennio
Qualche giorno fa sono stato contattato da una volontaria della comunita' di
Sant'Egidio che mi ha presentato questo caso.
Johnny Paul Penry è un uomo di 42 anni, con un quoziente di intelligenza
stimato tra i 53 ed i 60 punti, pari a quello di un bambino di 6 anni. Il
ritardo mentale di Johnny, dovuto ad un danno cerebrale avuto alla nascita, è
stato aggravato dalle condizioni particolarmente difficili in cui è cresciuto.
Abbandonato dalla madre quando era bambino, ha subito per molto tempo gli
abusi sessuali da parte degli adulti che incontrava negli istituti per
l'infanzia abbandonata dove viveva. Nel 1979, a 22 anni, fu accusato di stupro
e omicidio.
Dopo 11 ore di interrogatorio, Johnny Paul Penry firmò la sua confessione, che
un poliziotto aveva scritto per lui e che lui non era in grado di leggere (in
quanto Johnny ha imparato a fare la sua firma e a leggere, soltanto nel
braccio della morte).
Nessun avvocato era presente all'interrogatorio.
Nel 1981 fu condannato a morte e mandato nel braccio della morte di Huntsville
in Texas.
Nel 1988 ottenne un rinvio temporaneo dell'esecuzione da parte della Corte
Suprema, la quale sollevò delle eccezioni di incostituzionalità riguardo
all'interpretazione dell'VIII emendamento della Costituzione Americana, che
non consente di giustiziare i ritardati mentali. La Corte si limitò a
raccomandare al Tribunale del Texas di tener conto, durante il processo, delle
condizioni mentali dell'uomo.
Ma di questa raccomandazione nessuno tenne conto.
Nel 1990 Johnny subì un nuovo processo, nel corso del quale venne confermata
la condanna a morte.
Penry si trova nel braccio della morte da più di 19 anni.
Non ha nessuno. La sua famiglia non è mai andata a trovarlo.
Avendo trascorso in istituto gran parte della sua infanzia e gioventù, Johnny
non ha praticamente mai avuto una casa e lui è molto affezionato alla sua
cella, che considera ormai come la sua casa. E implora che gli venga commutata
la pena capitale in ergastolo per poter stare lì dove si è adattato a vivere.
Nelle rare occasioni d'incontro è evidente la sua contentezza di avere degli
amici e si sente benedetto dal Signore per l'opportunità di corrispondere con
loro. Racconta di tanti suoi compagni di detenzione che sono stati messi a
"dormire" e teme anche per lui la stessa fine.
Non capisce perché, ora che riesce a scrivere a leggere alcune parole, ora che
riesce a fare qualche piccolo lavoro di meccanica nel laboratorio interno al
carcere, debba essere ucciso. Ogni settimana assiste alla messa del carcere e,
come ci ha detto, spera che quando arriveranno gli angeli del Paradiso con le
trombe, si apriranno per lui le porte del carcere.
Nel giugno dello scorso anno, ad una persona della Comunità di Sant'Egidio che
era andato a trovarlo, Johnny esprimeva il desiderio di scrivere al Papa per
ringraziarlo di quanto aveva fatto per lui intercedendo per la sua vita presso
il Governatore del Texas, George W. Bush Jr. - Infatti l'esecuzione, che era
fissata per il 13 maggio, veniva rinviata, proprio in seguito all'intervento
del S. Padre.
Nell'agosto del 1999 la Corte Criminale del Texas ha respinto il suo ultimo
appello, inviandolo al V· Circuito delle Corti di Appello e fissando la data
di esecuzione per il 13 gennaio prossimo. Johnny nell'ultima lettera implora
di scrivere al Governatore affinchè la sua vita venga risparmiata. Non
vogliamo che il nuovo millennio inizi assistendo all'esecuzione un uomo debole
ed inerme: uniamo le nostre forze per fermare l'esecuzione di quest'uomo
incapace di difendersi!
Per dare una mano basta mandare un email all'indirizzo:
m2000@xxxxxxxxxx.xxx.con su scritto aderisco all'appello in favore di Johnny
P. Penry.
Per ulteriori informazioni e' possibile consultare l'indirizzo
http://www.santegidio.org
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Purtroppo il meccanismo automatico antispam cancella gli indirizzi e-mail
originali. Penso che le informazioni possano tuttavia essere reperite nel sito
della comunita' di s.egidio.
John
--- MMMR v4.80reg * Gutta cavat lapidem