Roma, 20 gennaio.
Molti in Italia in questi anni hanno aderito allo slogan "Nessuno tocchi Caino", per dire 'no' ad una giustizia violenta e infamante verso la persona. A livello politico e di opinione pubblica l'Italia si è caratterizzata in ambito internazionale come leader nella battaglia per l'abolizione della pena di morte. Ma contemporaneamente è cresciuta un'opinione diffusa a vari livelli che, spesso, ha identificato Craxi in quello che nei paesi della pena di morte è visto come il Caino di turno. Una contraddizione culturale prima ancora che politica che andava risolta prima e che resta aperta.. A volte abbiamo detto in questi anni che sarebbe stato opportuno lanciare lo slogan "Nessuno tocchi Bettino" e oggi sentiamo di dire di fronte alla tragica conclusione della vicenda personale e umana - sicuramente non politica - di Bettino Craxi che il leader socialista è stato vittima di una forma di "pena di morte" tutta italiana. Abolita nelle nostre leggi, da abolire - come vuole l'Italia - nel mondo, essa rimane purtropp
o nella cultura giustizialista e generatrice di mostri del nostro paese.