ANCORA UN ASSASSINIO DI STATO: Gary GrahamProtesta di Carmelo R. Viola
"Gary Graham, afroamericano, cresciuto in precarie condizioni economiche e sociali nel ghetto di Houston, imputato di omicidio per rapina quando ancora era minorenne sulla base di un'unica inconsistente testimonianza oculare ( ), condannato a morte in un clima di pregiudizi razziali ( ), dopo 19 anni passati nell'orrendo braccio della morte del Texas" (da un messaggio elettronico dello scorso maggio del Comitato Paul Rougeau) è stato alfine assassinato dalla giustizia yankee "senza prove concrete e in base ad un'unica testimonianza oculare" (dal TG del Canale 5 del 23 giugno 2000).
C'è di più. Sempre nel messaggio, diffuso universalmente, di detto Comitato, si parla di prove convincenti d'innocenza emerse nel corso degli anni ma che "non sono state mai discusse in un'udienza processuale in piena regola".
Ciononostante la vita di Gary Graham è stata messa ai voti e "democraticamente" recisa nel nome sottinteso ma ben evidente di sporchi interessi di potere.
L'anno scorso (come documento in un mio revcente libro-denuncia) ho formalmente denunciato il Governo D'Alema al Tribunale dell'Aja per complicità con gli aggressori all'uranio di gente inerme anche del Kosovo in totale vilipendio all'art. 11 della nostra Costituzione - oltre che a tutte (ma proprio tutte) le norme del diritto internazionale, testimone a carico il noto prete cattolico Jean-Marie Benjamin.
La professione di nonviolenza resta un flatus vocis se non si fa attiva ovvero se non si traduce nel coraggio civile di contestare chicchessia in nome della propria coscienza ponendosi in prima persona nei riguardi di chi rappresenta il male dell'umanità.
A mio avviso, uccidere un uomo inerme, che ha già espiato quello che avrebbe commesso ancora minorenne, tanto più in forza di una colpa non provata, è il peggiore dei crimini contro la civiltà e la specie umana.
Con il pensiero rivolto alla figura accattivante del Cristo, che caccia in malo modo i mercanti del tempio, dico coram populo che ho vergogna di vivere in un mondo dove c'è ancora chi, in nome di un diritto (di cui ignora il vero significato) si arroga il potere di vita e di morte su un proprio simile, e chi, avendo il potere e il dovere d'intervenire al livello ufficiale, tace per codardia.
(Centro pena di mortrte - 23.06.00 - 1979)
Carmelo R. Viola
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