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Rankin Thomas - 20 dicembre 1995
Lettori di madre lingua in agitazione

Lettori di madre lingua in agitazione

Mentre l'Italia se prepara ad assumere la Presidenza della Comunità Europea pressioni vengono fatte sul Governo italiano relative alla disputa, vecchia ormai di dieci anni, con 1.500 lettori di Madrelingua che insegnano nelle Università italiane. In una riunione di emergenza che si prevede per il prossimo mese di Gennaio, la Commissione europea per le questioni sociali e del lavoro dovrebbe decidere per continuare le azioni di sanzioni previste dall'art. 169 del Trattato di Roma.

Il presidente della Repubblica Italiana Oscar L. Scalfaro, parlando all'Università di Firenze, ha definito il primo contratto nazionale che il Governo vuole imporre ai lettori di Madrelingua una "vergogna". Infatti, l'accordo siglato tra l'ARAN e l'Organizzazioni Sindacali di categoria non solo disconosce la professionalità e le mansioni di insegnamento dei "lettori" ma arriva perfino a proporre un sostanziale incremento dell'orario di lavoro con una notevole riduzione dello stipendio.

Riunita a Firenze, il 17 dicembre scorso, il comitato Nazionale di lotta dei lettori ha espresso "la piu' profonda disapprovazione per il contenuto dell'art 51 relativo alla figura del 'collaboratore ed esperto linguistico' e pertanto ne ha chiesto lo stralcio dal Contratto", auspicando una sua riconsiderazione piu' ponderata e una riformulazione piu' equa. L'Assemblea ha approvato una settimana di mobilitazione e scioperi dal 10 al 17 gennaio che confluirà nello sciopero nazionale del 17 gennaio, giornata nella quale si riunirà a Roma una nuova Assemblea Nazionale di tutti i lettori.

Da molte Università italiane docenti di Istituti di Lingue e di Corsi di Laurea in Lingue, Lettere, Filosofia e in altre Facolta' hanno manifestato solidarieta' verso i lettori. La loro preoccupazione - come signala una lettera al Ministro Salvini inviata dai Professori interessati dall'Universita' di Siena - deriva dal "dato di fatto che il 95% dell'insegnamento delle lingue viene svolto dai lettori". Il Consiglio di Corso di Laurea in Lingue e letterature straniere dell'Unviversita' di Firenze ha sostenuto la richiesta dei lettori, considerati "personale essenziale alla didattica e ai fini istituzionali dell'Universita'". Docenti di lingue delle tre Unviersita' romane si sono pronunciati nello stesso senso.

La proposta governativa riguardo ai lettori non e' soltanto un odioso trattamento discriminatorio verso stranieri che operano con competenza nella formazione culturale e professionale degli studenti universitari, ma e' anche segno della scarsa importanza che si da all'insegnamento delle lingue in Italia, e in particolare nelle Universita', proprio quando lo sviluppo dell'Unione Europea e dell'odierna "mondializzazione" richiederebbero un'impegno serio ed esigente nella materia.

--- MacPress 2.1b9-unr

 
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