Alla cortese attenzione dellaSignora Simon VEIL,
Presidente del Gruppo Europeo di Alto Livello sulla libera circolazione
Roma, 1 ottobre 1996
OGGETTO: RICHIESTA DI AUDIZIONE
Illustrissima Presidente,
torniamo a scriverLe perch,, rispetto alla nostra richiesta di audizione del 6 giugno 1996, non
abbiamo ancora ricevuto risposta.
Gi_ in quella lettera Le avevamo raccontato di come la nostra associazione transnazionale si occupa dei problemi legati
alla non mobilità europea ed internazionale, a causa della non garanzia della comunicazione linguistica.
Tale questione, peraltro, è tutt'altro che banale se, come dimostrano seri ed autorevoli studi in materia, la 'Babele
linguistica' costa alle istituzioni europee fino al 60 per cento dei fondi a loro destinati.
I costi maggiori, in termini personali, sociali ed economici, sono pagati, ovviamente, dai cittadini che, allo stato,
avrebbero la garanzia totale della comunicazione in tutto il territorio dell'Unione solo conoscendo almeno le sue 11
lingue ufficiali.
Tali costi sono pagati dagli eurocittadini quando:
- pagando le tasse, permettono quanto meno ai loro rappresentanti, di dialogare nelle Istituzioni europee (quel
"fino al 60%" di cui parlavamo in precedenza).
- allorché, piccoli e medi imprenditori, vorrebbero consorziarsi con altri imprenditori per poter così crescere e,
magari, essere competitivi con le grandi multinazionali statunitensi o giapponesi.
- studenti, professionisti od operai, che vorrebbero studiare, cercare di esercitare o lavorare in più Paesi
comunitari ma che, avendo a che fare, tanto per iniziare, con uffici pubblici rigorosamente monolinguistici, ne
sono, di fatto impediti.
A poco, quindi, servono le fatiche di equiparazioni di lauree o altro.
- nei contenziosi legali ci si rende conto che, non essendoci, una unica lingua di riferimento giuridico, il
problema interpretativo diviene colossale.
E così via...
Da qui la necessità, urgentissima, per la libera circolazione degli eurocittadini di cominciare a prendere in
considerazione e a studiare i mezzi di promozione e adozione di una lingua di riferimento giuridico, ausiliaria e
rigorosamente NON etnica come l'Esperanto.
In merito alla lingua internazionale Esperanto, il Ministero della Pubblica Istruzione italiano ha provveduto a
diramare alle scuole italiane uno studio di 26 pagine sull'argomento.
Inoltre, autorevoli riconoscimenti internazionali sul valore dell'Esperanto quale strumento di
fratellanza universale in grado di dare un contributo decisivo anche alla costruzione della pace - così come
era nell'intenzione del suo inventore, l'ebreo polacco Zamenhof - sono venuti, tra gli altri, dall'UNESCO e
dal Santo Padre:
- l'UNESCO, in particolare, ha prodotto nel corso della sua storia ben tre risoluzioni in favore della
divulgazione dell'"Esperanto (nel 1954, nel 1985, e, su nostra sollecitazione, nel 1993).Inoltre nel 1994 ha
sostenuto il nostro progetto 'Fundapax' che, tramite l'insegnamento della Lingua Internazionale, ha messo in
contatto tra loro giovani di 105 scuole di 29 Paesi del mondo, dei quali 17 europei.
- Giovanni Paolo II ha inserito, a partire dalla Pasqua del 1994, l'Esperanto tra le poche decine di lingue
nelle quali, in occasione delle celebrazioni liturgiche solenni, quali la Pasqua ed il Natale, impartisce la sua
benedizione 'urbi et orbi'.
Mentre un Appello in senso esperantista promosso dalla nostra associazione e sostenuto dal Partito radicale
ha già raccolto le firme di oltre 40 europarlamentari e di personaggi della cultura europea come il Nobel per
l'economia Reinhard Selten e di oltre 4000 cittadini di 25 Paesi non solo europei.
Torniamo quindi a richiederLe una audizione per illustrare, a Lei ed al Suo Alto Gruppo, l'arresto della
mobilità dei cittadini europei a causa delle barriere linguistiche.
Certi di non dover attendere altri 4 mesi per non avere una risposta di merito, Le porgiamo illustrissima
Presidente, i nostri più rispettosi saluti.
Giorgio PAGANO
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Commissione Europea - Direzione Generale XV
Brussel 7/10/1996
A: Giorgio Pagano Da P.Girard
Oggetto: domanda di audizione
Accuso ricevuta del vostro fax del 1/10/96, indirizzato a M.me Veil. con il quale reiterate le domanda di audizione che avevato fatto il 6 giugno 1996.
La vostra prima domanda di udienza era stata trasmessa a M.me Veil, e quindi comunicata al Gruppo, nella sua riunione del 24 e 25 giugno.
In tale riunione peraltro il Gruppo e' stato informato di decine di domande d'audizione (inclusa la vostra), all'epoca ricevute.
Non potendo rispondere positivamente a tutte le richieste (a causa della durata molto limitata dei lavori) e tenuto conto della molteplicita' dei problemi di libera circolazione coperti dal mandato affidato dalla Commissione, il Gruppo ha dovuto procedere ad una selezione.
Esso ha preferito, tra tutte le domande, quelle emananti da organizzazioni o associazioni che, per il loro oggetto, la loro rappresentativita' e la natura delle loro attivita', potevano, ognuna, apportare una testimoninaza sui diversi problemi direttamenti connessi all'installazione in un altro stato membro per lavorarvi o viverci (problemi di diritto di soggiorno, di accesso all'impiego, di riconoscimento delle qualifiche, di sicurezza sociale...).
L'oggetto principale di queste audizioni era di permettere al Gruppo di completare l'inventario dei problemi di libera circolazione esistenti.
Queste audizioni hanno avuto luogo in settembre. Da allora il gruppo non ha previsto di procedere con nuove audizioni nel futuro.
Il gruppo e' perfettamente cosciente dell'importanza delle difficolta' linguistiche in materia di libera circolazione delle persone. Esso lo ha gia' piu' volte sottolineato nelle sue discussioni. Questo problema sara', d'altronde uno dei temi di discussione del Gruppo nella sua riunione del 4 e 5 novembre.
Se tuttavia, in mancanza di possibilita' di audizione, voi desiderate attirare nuovamente l'attenzione del Gruppo sulla promozione dell'esperanto come mezzo per far fronte alle difficolta' di comunicazione linguistica, vi invito ad inviarci, entro questo mese, un contributo scritto, che noi trasmetteremo a tutti i membri del Gruppo, in prospettiva della sua riunione del 4 e novembre.
In ogni caso noi comunicheremo al Gruppo la vostra ultima domanda di audizione e una copia della presente risposta nella sua prossima riunione, vale a dire domani.
La prego di gradire, signore, l'espressione del mio rispettoso saluto.