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Partito Radicale Daniela - 1 dicembre 1998
Dal settimanale "Anna",dicembre 1998, all'interno di un servizio intitolato "Non parlo lo straniero": "Dall'Esperanto all'Europanto: tutti gli slang inventati". Una per tutti. Le lingue artificiali, coiè costruite "a tavolino" con l'obiettivo di creare un codice unico comprensibile in tutto il mondo, sono decine. La pià famosa e diffusa e' l'Esperanto, inventata dall'oculista polacco Zamenhof: il nome deriva da Doktoro Esperanto, "dottore speranzoso", lo pseudonimo con cui venne firmato, nel 1887, il primo dizionario. Sempre nel secolo scorso viene accolto con entusiasmo il Volapuk ovvero "la lingua del mondo" ideata da Johann Martin Schlejer, parroco poliglotta di un piccolo paese sulle sponde del lago di Costanza che declina, come si fa con il latino, radici di parole prese dall'inglese. Il matematico italiano Giuseppe Peano mette a punto il Latino sine flexione, o Interlingua, mentre nel '54 Ernesto Boella e Carlo Allioni progettano il 999 Cod, un codice che abbina numeri e parole. Basati sui numeri anche
il Timerio, lo Slunt o il Sekaigo, mentre un professore francese nel 1817 lancia il Solrésol "orchestrato" sulle note musicali. Tra le proposte più recenti, il Loglan ( Logical Language ), nel quale i vocaboli sono costituiti da fonemi tratti dalle lingue piu' diffuse e l'Europanto, inventato per gioco da un interprete italiano dell'UE, Diego Marani: un fantasioso mix delle parole straniere più conosciute e diffuse, da "shopping" a "wurstel". Inutile: questi tentativi falliscono perchè, spiegano i linguisti, sono artificiali, pri di vita.

 
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