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Partito Radicale Esperanto - 9 novembre 1999
L'ERA alla 30 Conferenza Generale UNESCO (3)
Chiude tra le polemiche il Forum dei giovani, mentre l'UNESCO rende omaggio al Direttore Generale uscente.

Forum dei Giovani

Venerdi' mattina si è chiuso il Forum dei giovani promosso dall'UNESCO per dare la possibilità alle nuove generazioni di farre emergere la loro visione del XXI secolo, che secondo la pomposa dichiarazione dell'Organizazzione "è in larga parte il secolo dei giovani".

La due giorni e mezzo di Forum è stata però dedicata per quasi metà del tempo dall'l'UNESCO all'illustrazione del proprio funzionamento e delle principali iniziative dedicate ai giovani nei suoi programmi ad un auditorio che, essendo composto in larga parte da dipendenti o stagisti delle Commissioni nazionali, in teoria dovevano essere già edotti di queste nozioni elementari.

Per il resto i giovani hanno dibattuto tra di loro delle questioni fondamentali, perdendo però molto tempo in dispute procedurali. Il dibattito doveva, nelle intenzioni dell'Organizazzione, sfociare nell'adozione, nella mattinata del 5 Novembre, di un documento da portare all'attenzione della Conferenza Generale.

L'ultima mattinata si è invece caratterizzata dalla polemica tra molti partecipanti e l'UNESCO, accusata di avere gestito molto male l'evento e addirittura sospettata di avere tentato di manipolarli facendoli votare in poco tempo documenti già pronti prima della discussione.

Sospetto che sicuramente è stato rafforzato dalla scelta assai maldestra da parte dell'Organizazzione di distribuire ai partecipanti il progetto di rapporto solo in francese e le proposte di risoluzione (documento unanimente riconosciuto più importante dell'altro) solo in inglese, mentre le lingue di lavoro erano state inglese, francese e spagnolo e malgrado che, durante le prime due giornate, si erano già verificate difficoltà dovute alla scarsa padronanza (per non dire all'ignoranza) linguistica delle altre lingue di lavoro di ognuno dei tre grandi gruppi linguistici.

Il risultato è stato che, dopo aver discusso per la quasi totalità della mattinata sul rapporto, quest'ultimo è stato bocciato all'ultima votazione, e che, per evitare una figuraccia storica si sono adottate, in zona Cesarini, le risoluzioni proposte, con qualche emendamento (risoluzioni peraltro generiche, conformiste e riguardanti azioni in larga parte già intraprese dall'UNESCO).

Le sole proposte concrete fatte dai giovani sono state di "istituzionalizarsi": i figli di papà del mondo hanno chiesto che il Forum si riunisca periodicamente e per almeno una settimana, che almeno ogni due anni siano convocati Forum regionali (a cui far partecipare anche le organizazzioni giovanili e studentesche), e che, eccezionalmente, in occasione dell'Anno internazionale della Cultura della Pace sia convocato un Forum speciale sul tema!

Omaggio a Mayor

Nel pomeriggio gli Stati membri ed alcuni importanti artisti, scienziati, uomini di cultura hanno reso omaggio al Direttore Generale uscente, il catalano Federico Mayor, con una cerimonia di dubbio gusto, a tratti a metà strada tra la commemorazione funebre, il processo di santificazione ed il culto della personalità.

Tra gli intervenuti, in sala, su video o mediante lettera citiamo: il Presidente della Repubblica francese, il Re di Spagna, il Santo Padre, Kofi Annan, Boutros Boutros-Ghali, Javier Perez de Cuellar, Michael Gorbaciov, Shimon Perez, Mario Soares, Luc Montagnier, Mstislav Rostropovitch.

La celebrazione si è conclusa con il prevedibile discorso d'addio del beatificando salutato da un doppio giro di "standing ovations".

Resta sicuramente il fatto che Mayor, Direttore Generale degli ultimi dodici anni, ha avuto il grande merito di fare letteralmente risorgere l'Organizzazione restituendoli autorevolezza e visibilità con notevoli capacità di "management dal volto umano".

 
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