C'e' gia' l'esperantoda La Nazione, martedi' 3 ottobre 2000
Lettere & Commenti
Lettere al direttore
"Ci piaccia o non ci piaccia nel mondo d'oggi l'inglese e' quello che nell'antichita'
e nel Medioevo fu il latino". Cosi' Indro Montanelli. Ma e' giusto che alcune economie
e culture forti impongano di usare una lingua affermando la cultura che esprimono a
discapito delle culture degli altri? Alcune delle conseguenze sono quelle che Montanelli
enuncia fornendo consigli ad un suo lettore: "Non si dimentichi mai che gli inglesi
apprezzano molto lo straniero che si adegua al loro modo di vita e ne rispetta usi e
costumi...l'alien deve restare alien e farlo sentire...". Ritengo giusto e mi piacerebbe,
invece, che nei rapporti internazionali e nelle relazioni tra gli individui ognuno rimanesse
se stesso con la propria insostituibile specificita'. C'e gia' una lingua nata per favorire
la comunicazione internazionale, l'esperanto, che potrebbe diventare la seconda
lingua per tutti. Nessuno sarebbe considerato o si sentirebbe l'alien o lo scemo del
villaggio globale.
Marco Menghini
Recanati (Macerata)