da La Nazione, venerdi' 13 aprile 2001
Le opinioni
Lettera da Berlino
di Roberto Giardina
Che direbbero gli italiani preoccupati dell'arrivo degli immigrati, legali o no, se vivessero in una citta' tedesca? Nel quartiere intorno alla stazione di Francoforte gli stranieri sfiorano il 33%, uno su tre. A Berlino, Kreuzberg e' la piu' grande citta' turca continentale: gli immigrati sono quasi 200mila. In diverse scuole elementari, i bambini tedeschi sono in minoranza, e i maestri dovrebbero insegnare a leggere e a scrivere a scolari che parlano una dozzina di lingue, alcune lontanissime da quelle europee. Le autorita' scolastiche berlinesi denunciano una preoccupante insufficienza perfino nel parlare e comprendere tedesco nei bambini che giungono alla prima elementare. Nel quartiere operaio di Wedding, solo uno su quattro riesce a esprimersi in maniera sufficiente. Non solo i figli degli immigrati, ma anche i tedeschi "doc". La ricerca ha riguardato 20 scuole: su 1411 allievi, solo 441 sono berlinesi. Ebbene, nonostante che il 90% abbia frequentato l'asilo, i tre quarti hanno bisogno di un'assistenza
particolare per il tedesco, e il 40% di un aiuto profondo.
Oltre la meta' dei bambini tedeschi (243) parla e comprende molto male la sua lingua, e rivela capacita' d'espressione inferiori a quelle di un normale bambino di tre anni. Per la nuova Europa si progetta a Bruxelles di formare giovani poliglotti, che parlino e scrivano bene almeno due lingue oltre la propria: si rischia invece di trovarsi innanzi a una generazione di "analfabeti in piu' lingue". Colpa delle classi dalle nazionalita' troppo miste? Ma i problemi nascono prima della scuola, e si registrano notevoli manchevolezze anche nei piccoli di famiglie dalle discrete condizioni economiche. Andreas Pocher, coordinatore del programma, denuncia: "Molti genitori non parlano piu' con i figli, nelle famiglie ci si esprime a monosillabi, non si leggono piu' favole a voce alta, ma si mette il piccolo davanti alla tv o gli si mette in mano una consolle elettronica. Il bambino comprende i simboli del computer, che finira' magari per usare meglio di padre o madre, ma non sa distinguere le lettere dell'alfabeto". I
bambini stanno diventando degli analfabeti elettronici.