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Partito Radicale Daniela - 4 maggio 2001
Fuga dalla scuola/Un ragazzo su quattro sa a malapena leggere e scrivere

A 18 anni gia' cosi' somari

La Nazione, venerdi' 4 maggio 2001

Somari. Senza attenuanti, senza mezze misure. Un quarto dei diciottenni italiani riesce a malapena a leggere e scrivere e magari si porta sulle spalle il suo bel diploma di scuola media. Eppure e' un somaro addirittura a rischio di analfabetismo. Questo e' quello che ci racconta l'indagine condotta dall'Istituto nazionale per la valutazione (Cede) su 650 maschi diciottenni che si sono presentati alla visita di leva nel 2000. Nulla sappiamo delle femmine, ma le premesse non fanno ben sperare visto che il responso dell'indagine e' stato definito " molto preoccupante ". A dirlo e' stato il presidente del Cede, Benedetto Vertecchi.

Tanti lavoratori precoci

E l'ha fatto con cognizione di causa visto che la meta' dei ragazzi sottoposti a prove pratiche hanno dimostrato di avere serie difficolta' nella compilazione di un bollettino di conto corrente, nella comprensione di un annuncio o nella lettura di un breve articolo di giornale.

Il testo sottoposto ai giovani in chiamata di leva era un semplice articolo di giornale di due colonne con il quale veniva descritta l'attivita' di un rivenditore di auto. Il 50% degli intervistati non ne ha capito il senso.

Si badi che questi giovani hanno tutti alle spalle anni di scuola, chi persino 11 tra classi ripetute e non. Nel dettaglio: il 65% ha ottenuto la licenza media, il 2,8% quella elementare, mentre oltre il 20% ha raggiunto un diploma professionale.

Molti dei ragazzi sottoposti all'indagine hanno alle spalle esperienze di lavoro precoci: uno su 5 ha iniziato a lavorare fra i 6 e i 10 anni di eta'.

Ma quanti sono i giovani che a 18 anni hanno gia' chiuso il capitolo scolastico ? Secondo i risultati dell'indagine oltre 220 000 (56% maschi e 44% donne) su un totale di 665 000 diciottenni. Le piu' alte percentuali di chi al compimento della maggiore eta' ha gia' detto addio alla scuola si registrano in Campania (16,2%), in Lombardia (14,5%) e in Sicilia (13,9).

Il problema sarebbe proprio questo: un precoce avviamento al lavoro, laddove l'attivita' non comporti l'uso di lettura e scrittura, facilita la progressiva analfabetizzazione. " Chi a 18 non va piu' a scuola - e' il commento di Vertecchi -

ha un cattivo rapporto con la lettura e la scrittura, ai limiti dell'assenza della capacita' alfabetica ".

Si leggono pochi giornali

Una circostanza accresciuta, secondo il ministro della Pubblica Istruzione Tullio De Mauro che ha assistito alla presentazione dell'indagine, dalla scarsa abitudine, in Italia, alla lettura dei giornali. Le difficolta' nel lessico, secondo il presidente del Cede, sono " uno degli aspetti che rischiano di tagliare fuori i giovani dall'ambito lavorativo e sociale. Piu' parole significano piu' idee e piu' capacita' di capire il mondo complicato in cui viviamo "

In sintesi, piu' si consuma e meno si pensa. Ancora oggi, in Italia, 3 persone su 4 non hanno bisogno di leggere e scrivere per esercitare la loro attivita' lavorativa, altro elemento non secondario nella perdita della capacita' alfabetica. La soluzione ? Per De Mauro " continuare a sviluppare l'attivita' dei centri territoriali di educazione degli adulti che l'anno scorso hanno ricevuto ben 500mila domande di iscrizione ".

 
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