Milano 4 Settembre 1994
"Fummo soli a denunciare il carattere pericoloso e non necessariamente solo congiunturale dell'uscita "tattica" operata dal Governo Ciampi della nostra moneta dal sistema europeo.
Siamo ormai alla fuoriuscita dalla tradizione federalista-europea dell'Italia. L'illusione della realpolitik, congiunta alle facilità delle politiche del giorno per giorno ed a quelle di chi non ha da seguire tradizioni per l'ottima ragione che le ignora o ne ignora le ragioni, sta liquidando quanto di per noi positivo aveva la politica estera italiana: in Europa, sul fronte ex-jugoslavo, e di quei rapporti privilegiati con Germania, Francia, Benelux senza i quali mai sarebbe nata la Comunità Europea.
E' perfettamente possibile che il Ministro degli Esteri Antonio Martino (del quale - d'altra parte - nessuno conosceva e nessuno aveva quindi avuto modo di valutare appieno le idee in questo settore) trovi ben presto, fra una sinistra che non ha mai saputo profondamente riformare il tradizionale riflesso nazional-neutralistico, filo-arabo e antiamericano, e una destra anch'essa profondamente ambigua, ampi consensi. E' anche probabile che il presidente Berlusconi se ne soddisfi ampiamente, come di tutto quello che sembra garantirgli un po' di quieto vivere nella sua faticosa esperienza di Governo.
Noi non abbiamo difficoltà a riconoscere che, anche in questo campo, come il quello economico, in quello ambientale, i riformatori si trovano su posizioni diverse: quelle liberali e liberiste, quelle federaliste europee; così come - a parte l'opera personale del Ministro Biondi - sono in dissenso con una politica delle giustizie e criminale assolutamente inadeguata a fronte della radicalità delle riforme che andrebbero scelte e avviate, e della restaurazione dello Stato di diritto contro la vera e propria eversione rappresentata dalla politica del CSM e del partito dei giudici.
In questa situazione non comprendiamo come si possa solamente pensare che noi siamo a favore di un "rimpasto", come dichiara il Ministro Martino: programmi e assetto di Governo vanno invece radicalmente adeguati alle ispirazioni ed alle promesse elettorali."