La proposta del magistrato Di Pietro e dei suoi colleghi si riassume in un concetto semplicissimo, antico, sbagliato e barbaro:
agitare lo spettro della punizione per ottenere
confessioni
Dietro il premio della immunità per chi confessa un reato accusando altre persone non si nasconde altro che questo: chi non confessa, per questo solo fatto viene punito. In barba al NEMO TENETUR ACCUSARI (nessuno deve essere obbligato ad accusarsi) che è stata una delle conquiste più alte della disciplina giuridica universale.
Questa proposta non è eversiva, come sostengono i signori del Movimento Pannella. E' semplicemente imbecille, retrograda, e probabilmente inutile, come tutte le leggi tagliate con l'accetta.
Da ogni parte piovono su Di Pietro degli osanna. Certo, la soluzione che propone fa comodo a tutti. Agli industriali, che se la caverebbero immolando i loro sottoposti, ai politici di governo che evitano di pensare; all'opposizione che crede (illusi!) che gli italiani scaricheranno Berlusconi sol perchè ammetterà di aver pagato quattro lirette.
Nessuno che si chieda come sia possibile una disparità di trattamento fra reati commessi dal singolo (che i complici se li inventerà pur di andar salvo) e reati con concorso di più persone.
Nessuno che pensi ai risvolti pratici dal punto di vista giudiziario di misure che incoraggino alla delazione e sconvolgano la difesa degli imputati dividendoli in classi privilegiate e neglette.