Mi spiace per Salvadio, ma credo proprio che la sua analisi sia troppo approssimata e lacunosa.

A parte che la scelta di un metodo elettorale piuttosto che un altro prescinde dai giochi di bottega e coinvolge ben altri principi e sistemi di valore, ritengo che la formalizzazione del metodo delle primarie avvantaggerebbe anziche' danneggiare i riformatori e, con essi, l'intero polo liberaldemocratico, conferendogli, finalmente, un aspetto veramente innovatore e democratico, piuttosto che questa'armata brancaleone che oggi esso e'.

Il sistema delle primarie, infatti, imporrebbe a tutti coloro che simpatizzano per uno dei due poli ad impegnarsi a dire la loro nella scelta dei candidati e, poi, ad impegnarsi nei comitati elettorali.

Bene, ogni circoscrizione potrebbe cosi' esprimere il candidato potenzialmente piu' in linea con il modo di pensare degli elettori.

Ad esempio, in una zona rossa come Pistoia, il candidare una persona come Panati, imprenditore, vicino alla ex-DC, totalmente a digiuno di politica era una scelta perdente: se si vuole vincere in questi collegi di tradizione rossa, occorre trovare chi sa parlare il linguaggio al quale le persone sono abituate, ed esprimere candidature di sinistra liberale, inattaccabili sotto l'aspetto dell'impegno personale tanto quanto apertamente schierate all'interno di una logica di liberta', democrazia e libero mercato.

E' qui, ad esempio, che i riformatori, seppur non troppo amati da un pubblico figlio della cosiddetta sinistra sociologica, possono essere ben accettati da quella sinistra socialista molto importante che, pero', mai si potrebbe risconoscere nell'arroganza pidiessina; cosi' come, checche' se ne dica, potrebbero trovare spazio in buona parte dell'elettorato cattolico, lo stesso che voto' a difesa della legge sul divorzio e per quella sull'aborto e che, pero', non si e' affidata anima e corpo alle gerarchie ecclesiastiche.

In altri collegi, molto probabilemnte, andrebbero meglio candidati di AN, o di FI.

Ma questo rientra nella logica dei rassemblement e dell'uninominale: ogni collegio esprime una tipologia di persoana differente, vi saranno, all'interno dei poli, persone che rappresentano valori di destra-desrta o di destrasinistra, come ci saranno di sinistra sinistra e di sinistra destra.

L'importante e' capire che queste definizioni sono solo semplificazioni terminologiche, perche' e' piu' di destra Buttiglione - tanto corteggiato e declamato cultore del centro- che Berlusconi, Orlando della Majolo etc.

Altra lacuna di Salvadio e' la citazione guerresca.

Be', credo che, come dimostra USA-Irak, sia meglio contrapporre ai Tank gli elicotteri che i moschetti - come insegna, invece, Italia contro resto del mondo del 40-45.

Quindi, fedele al motto di Mao Tze Tung, attaccare con forze superiori un nemico inferiore, se si deve accettare la battaglia elettorale, nessun collegio deve essere considerato perso in partenza, ma in ognuno deve essere presentato il meglio, e questo puo' avvenire solo attraverso la selezione naturale garantita dalle primarie, che consentono di conoscere e far conoscere i candidati, verificarne le qualita', limarne i difetti, consentire anche agli elettori di dire la loro sulla scelta, anzoche' i vertici dei partiti.

Fini fa bene a ridere, i risultati, pero', sono sotto gli occhi di tutti; la vittoria era a portata di mano, perche' la sconfitta di 60 a 40 e' maturata sul 60% degli elettori, gli altri, fra i quali io stesso, non hanno partecipato pur gradendo, forse, piu' il polo dei progressisti, perche' il candidato non meritava un impegno ed un sostegno militante.

Questo e'; se poi non lo si vuole capire, tanto peggio!

Riccardo Gandolfi