Mi domando come mai ci sia ancora tanta confusione tra il Partito, anzi, tra il Transpartito radicale transnazionale e il nazionalissino Movimento dei Club Pannella.

Credo che non sia solo colpa dei soliti media che gioiscono nel non comprenderci; penso che questa confusione / connessione dipenda proprio da noi.

Infatti la tradizione radicale è presente in ogni nostro atto, in ognuna delle nostre scelte, in qualunque modalità dei nostri interventi. Indubbiamente non tutti i pannelliani sono anche radicali. Se però si sceglie questo Movimento lo si fa perchè si è deciso di aderire ad un metodo di lavoro politico: il metodo liberale, nonviolento, fondato sulla disobbedienza civile (la quale impedisce di trasformare il legalismo in legalitarismo) che è il metodo tipico dei radicali.

Certo le nostre battaglie sono diverse: noi qui in Italia impegnati a rendere centrale il detentore della delega di sovranità, vale a dire il nostro Parlamento; loro all'Onu o al Parlamento europeo a lottare per i diritti umani. Ma quella tradizione è qui con noi ad insegnarci il come delle battaglie politiche, il quando degli obiettivi da perseguire, il perchè delle nostre scelte.

Allora forse sarebbe più giusto non tentare di evitare l'ambiguità fra i due movimenti, ma sfruttarla per rendere più forte e più attuabile l'insieme delle nostre idee.