All'epoca in cui Montanelli lascị il Giornale sbattendo la porta ed accusando Berlusconi di ingerenza nella sua linea editoriale, Cattivelli, autore del testo 335 che precede, era appassionatamente
schierato a difesa del "sacro diritto di indipendenza" dei giornalisti dagli editori.
Scrivendo di Radio Radicale, Cattivelli ha diametralmente capovolto la sua opinione di allora, suggerendo che l'editore possa e debba sbattere fuori a calci nel sedere i giornalisti "infedeli" alla sua linea editoriale.
La mia curiosità è questa: Cattivelli si sta evolvendo lentamente verso idee liberal-democratiche, oppure è semplicemente caduto in una di quelle tipiche contraddizioni del "pensatore accanito di sinistra?"