Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
lun 19 mag. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Conferenza Movimento club Pannella
Partito Radicale Rita - 7 ottobre 1994
CHIEDO SCUSA AI REDATTORI DI RADIO RADICALE

Infatti, se come scrivono Martini, Cesaretti, Reanda e Targia, la loro è una elementare rivendicazione economico-contrattuale di dipendenti (vedi testo N.353) di un'azienda, tutta la questione non sussiste.

Credo, ma non sono sono un'esperta in materia e posso sbagliarmi, che il contratto della FNSI c'entri qualcosa con la corporazione dei giornalisti. Può anche darsi che i redattori di Radio Radicale non vogliano quel contratto, ma quello già previsto per l'emittenza radiofonica e televisiva privata e allora non si capisce la ragione del loro dichiarato accordo con l'emendamento Paissan.

CHIUSO QUESTO CAPITOLO, credo che, in generale, si pongano alcuni problemi per Radio Radicale che è divenuta quella che è oggi - questa è la mia opinione - perché è stata una Radio di lotta e di battaglie politiche radicali per la giustizia, per l'informazione democratica, per lo stato di diritto, per il diritto alla vita, ecc. Non credo che per questo mi si possa attribuire un atteggiamento religioso che richiama "ai buoni sentimenti radicali" che "appartengono all'intimità di ciascuno di noi". Radio Radicale, per fare un esempio, è stata capace di inventare RADIO PARLAMENTO, con le sue dirette "integrali", perché è partita dall'esigenza quasi disperata allora di far ascoltare le voci dei primi quattro parlamentari radicali (1976) le cui posizioni erano letteralmente stravolte dal Servizio Pubblico radiotelevisivo e dalla Stampa di Regime (stampa e regime si chiama ancora oggi la nostra rassegna stampa). Grazie all'apporto straordinario pieno di fantasia e di creatività dei tecnici e alla testarda volontà

dei militanti-politici-redattori, Radio Radicale con l'apporto non secondario di Marco Pannella, di Paolo Vigevano e dei direttori che si sono avvicendati, è riuscita a creare letteralmente gli strumenti per divenire RADIO GIUSTIZIA, RADIO CONGRESSI, RADIO GENTE...

Ma le lotte politiche - quelle che possono far scattare quel tipo di INVENZIONE che ha consentito a Radio Radicale di evolversi, di cambiare, di essere UNICA nel panorama dei mezzi di informazione - non si possono evidentemente imporre a dipendenti che possono di volta in volta essere più o meno motivati, occorre aprire al massimo le porte di Via Principe Amedeo 2 per consentire a volontari (studenti, pensionati, casalinghi/e) di poter dare il loro apporto concreto alla vita della Radio. So che questo discorso non è facile da mettere in pratica perché le leggi italiane, grazie alla politica dei sindacati e delle corporazioni, sembrano fatte apposta per scoraggiare qualsiasi libero apporto, ma credo che sia qesta la strada da percorrere.

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail