Questo è il titolo di un film di qualche anno fa che metteva in discussione l'umanità e la coscienza di una specifica categoria di lavoratori.
Oggi alla luce del dibattito politico sulla "manovra finanziaria" e conseguenti reazioni della gente (reazioni ben guidate dalle opposizioni), è quasi legittimo chiedersi: "Anche i lavoratori e i pensionati hanno un'anima?"
Noi militanti del Movimento dei Club Pannella-Riformatori (lavoratori, pensionati, disoccupati e spesso emarginati) siamo convinti di sì, contrariamente a coloro che con la presunzione di rappresentarci usano le armi della demagogia e della mistificazione (armi efficacissime in mano a potentati economici così fortemente radicati nel tessuto sociale e istituzionale di questo Paese, come lo sono i Sindacati italiani).
Siamo estremamente convinti di non essere i soli che tentano di riflettere sul presente come prodotto perverso del nostro recente passato. Riteniamo ingiusto e strumentale non tenere conto principalmente dei gravi errori commessi, in decenni di malgoverno, da un regime fortemente consociativista, partitocratico, statalista e corporativista che dilapidava il patrimonio pubblico elargendo a tutti i settori (fossero essi produttivi, assistenziali o previdenziali) migliaia di miliardi, in nome di uno Stato Sociale (antiquato ed oneroso) che garantiva consensi, clientele e, di conseguenza, perpetuazione del "potere".
Le stesse forze politiche, gli stessi uomini che nei partiti e nel sindacato hanno "sgovernato" il nostro sistema pensionistico (l'INPS è stato oggetto di lottizzazione con i vari Enti di Stato e affidato perciò come sappiamo alla direzione dei rappresentanti sindacali delle tre sigle nazionali), ci chiamano allo -Sciopero Generale- contro l'attuale Governo.
Noi cittadini militanti dei Club Pannella-Riformatori, con senso di responsabilità e con la convinzione che gli "sfascisti" di ieri non potranno offrire di meglio (perchè la loro incapacità ed impotenza di fronte alla ricerca di soluzioni coraggiose negli anni trascorsi, lo hanno dimostrato) di quanto i Ministri di oggi (forse persino con coraggio) tentano di attuare in una situazione tanto disastrosa da necessitare interventi ancora più incisivi e dolorosi, non seguiremo questo Sindacato il 14 ottobre.
Non lo seguiremo nel suo percorso rovinoso, come non lo seguimmo nel '74 (da Radicali) quando sul referendum sul divorzio dichiarava (con grande lungimiranza!) esser quello "faccenda da borghesi" e non problema dei Lavoratori (salvo poi essere smentito dai Lavoratori stessi).
Non lo seguiremo come non lo seguimmo nel sostegno del "compromesso storico".
Non lo seguiremo come non lo seguimmo nei patteggiamenti sul "Costo del Lavoro".
Non lo seguiremo come non lo seguimmo sulla scelta irresponsabile di sempre più favorire il ricorso alla -Cassa Integrazione Straordinaria-.
Non lo seguiremo come non lo seguimmo nelle piazze e nelle cabine elettorali sul referendum ipocrita sulla "Scala Mobile".
Questo Sindacato multimiliardario (grazie anche alla trattenuta automatica che il "Padrone" riscuote dalla nostra busta paga per nome e per conto del Sindacato stesso) in strettissima collaborazione con l'Opposizione post-comunista e post-democristiana non ci vedrà complici di un disegno tutto volto al ripristino di vecchie formule anti-democratiche, illiberali e obsolete.
Il 14 ottobre chiediamo a tutti i Lavoratori, militanti o no del Movimento dei Club Pannella-Riformatori, che come noi non aderissero allo sciopero perchè non disposti a portare il proprio cervello all'ammasso, di compiere un gesto "alto e altro".Li Invitiamo a spendere quella giornata di paga in Democrazia, Diritto e Giustizia, contribuendo al finanziamento della Campagna del Partito Radicale Transnazionale e dell'-Associazione per abolizione della pena di morte nel mondo "Nessuno Tocchi Caino"- impegnati più che mai ad ottenere dall'ONU l'Istituzione del Tribunale Penale Internazionale sui crimini contro l'Umanità, nonchè una Risoluzione per una Moratoria delle esecuzioni capitali (un'iniziativa costosa, urgente e grave).
Anche i Lavoratori hanno un'anima e sanno reagire soprattutto quando sono in gioco le vite di donne, uomini e bambini che lottano ogni momento per la loro stessa esistenza, a pochi chilometri dai loro posti di lavoro.
Donne, uomini e bambini, vittime inermi della ferocia di criminali che fino ad oggi hanno potuto compiere impunemente stragi in tante parti del mondo. Un mondo che non si era mai dato delle Leggi di Diritto Internazionale che potessero punire i colpevoli di tante sofferenze che avviliscono l'intero Genere Umano.I Lavoratori hanno un'anima e non vogliono questa Sarajevo, questo Ruanda o un altro Cile e sapranno provarlo portando nelle Sedi dei Club Pannella, ai tavoli che incontreranno nelle strade e nelle piazze delle loro città, il corrispondente in denaro delle ore di lavoro che non avrebbero percepito aderendo allo sciopero.
Torino