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Conferenza Movimento club Pannella
Partito Radicale Sergio - 13 ottobre 1994
Roma, 13 ottobre 1994

MARCO PANNELLA, PUBBLICAMENTE, AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA: LA CENSURA PRESSOCHE' TOTALE IMPOSTA A FAVORE DELLO SCIOPERO GENERALE NE FA UNO SCIOPERO DEGNO DEGLI ANNI TRENTA.

PONE DI NUOVO COSTITUZIONE E LEGALITA' "FUORILEGGE", NEGA IN RADICE IL DIRITTO DEL POPOLO ITALIANO AD ESSERE INFORMATO E DEI DEMOCRATICI DI NON ESSERE ABROGATI.

"Al Presidente della Repubblica, al Presidente del Senato, alla Presidente della Camera, al Presidente del Consiglio, al Presidente della Commissione Parlamentare di Vigilanza Rai-Tv, al Garante per l'Editoria, alla Presidente della Rai, al Direttore della Rai, al Direttore del 'TG1', al Direttore del 'TG2', al Direttore del 'TG3', al Direttore del 'GR1', 'GR2', 'GR3', al Presidente della Fininvest, all'Amminstratore Delegato della Fininvest, al Direttore di 'Studio Aperto', al Direttore di 'TG4', al Direttore del 'TG5', al Presidente di Telemontecarlo, al Direttore di 'TMC-News', al Direttore del TG di Videomusic:

Lo "sciopero generale" proclamato e attuato senza alcuna procedura democratica, nella negazione totale della possibilità del dissenso e della propaganda e conoscenza e ragione del dissenso, con propaganda di Stato e del parastato duopolistico di quasi tutta la stampa scritta, costituisce un episodio da anni Trenta, di società e di Stato autoritari e totalitari.

Nessuna possibilità ci è stata data di spiegare la nostra verità: lo sciopero generale - semmai - dovrebbe realizzarsi contro i propugnatori, gli organizzatori dello sciopero di oggi, bancarottieri fraudolenti e concausa prima delle drammatiche difficoltà dei lavoratori, dei pensionati, dei democratici del paese.

Intere categorie che hanno deciso di non partecipare non hanno potuto esprimersi.

La minoranza riformatrice che rappresentiamo si trova a dovere dichiarare a tutti pubblicamente, in primo luogo al Garante di diritti costituzionali di cittadini italiani e della legalità della vita istituzionale che, oggi, la democrazia italiana è negata e che la legalità ancora una volta è stata posta fuori legge".

 
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