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IL PREMIO NOBEL MODIGLIANI SULLA MANOVRA FINANZIARIA

L'INFORMAZIONE - SABATO 15 OTTOBRE 1994

Intervista di Paolo Madron

Si poteva evitare. Franco Modigliani è drastico. "Se lo sciopero verteva soprattutto sulle pensioni non ha senso: Non si sciopera contro i propri figli." Per il Premio Nobel dell'economia, sulla previdenza il Governo non aveva scelta. "Sono convinto che siamo solo agli inizi. Ci vuole ben altro di una manovra da 50 mila miliardi per risanare le malandate casse dello Stato"

In questa intervista a "L'Informazione", il professore del Mit si dice convinto che sacrifici ben più dolorosi aspettano gli italiani nei prossimi anni. Sacrifici che il Governo dovrà imporre accettando anche di bere il calice amaro dell'impopolarità.

DOMANDA: Lo sciopero ha registrato una massiccia adesione. Nonostante questo si discute ancora sulla sua necessità. Lei è fra quelli che dice che se ne poteva fare a meno?

Secondo me lo sciopero si poteva tranquillamente evitare. E poi non si sciopera contro i propri figli.

DOMANDA: Cos'è il suo, uno slogan da anteporre a quelli sentiti nei corte di oggi?

No, è semplicemente per spiegare che questa volta in ballo non c'era un conflitto di classe, lavoratori contro padroni, ma generazionale. Una delle questioni cruciali era la previdenza. Bene. In fatto di pensioni è stato dato troppo ai vecchi a spese dei giovani. Le misure prese dal Governo riequilibrano il rapporto. Per questo dico che non si doveva scioperare contro i propri figli.

DOMANDA: Si è scioperato anche contro una finanziaria che a detta dei sindacati pesa quasi esclusivamente sulle spalle dei lavoratori dipendenti. Possibile che questo Governo a fronte dei sacrifici sulle pensioni non abbia saputo attaccare i privilegi di altre categorie?

Sì, è vero. Ci sono misure interamente a carico dei lavoratori. Come il rinvio della scala mobile o degli stessi pensionamenti. Che sono poi misure fiscali che incidono sulle loro tasche, mentre per altre categorie sociali si è preferito il condono.

DOMANDA: Ma lei come giudica nel suo complesso la manovra?

E' nella direzione giusta, ma non è sufficiente. Ci sarà ancora molto da sudare prima che le dissestate finanze italiane si rimettano a posto.

DOMANDA: Sarà sudore provocato dal contenimento della spesa o dall'aumento delle entrate?

Su entrambi i versanti. Occorrerà che il Governo proponga misure, e che gli italiani accettino sacrifici ben maggiori di questi.

DOMANDA: Un Governo con una maggioranza così instabile ha la necessaria autorevolezza e credibilità per poterlo fare?

E' in grado, e sono convinto che ha un'opportunità unica. Avendo l'appoggio popolare, può permettersi di proporre misure impopolari.

DOMANDA: E' anche un Governo che ha la fortuna di operare in piena ripresa economica e con l'inflazione che per il momento non costituisce un problema.

Lo avevo previsto un anno fa, non mi stupisce. Certo, il fatto crea di per sé premesse favorevoli all'operato del Governo. Anche se sono d'accordo con il Governatore di Bankitalia quando dice che sul versante dei prezzi non bisogna mai abbassare la guardia.

DOMANDA: Oltre a pensioni e sanità quali sono i capitoli di spesa sui quali Berlusconi può affondare il bisturi?

Io non sono un esperto. Guardo solo ai numeri complessivi. Un Paese con un debito di due milioni di miliardi ha una sola possibilità di venirne fuori. Tagliando drasticamente la spesa e aumentando le entrate. Insomma, quello che tutti andiamo ripetendo da tempo: il problema è quello di una politica di bilancio, ma sì, diciamolo pure, lacrime e sangue.

DOMANDA: Berlusconi però di nuove tasse non vuole sentir parlare.

Qualche volta di fronte alla realtà della situazione bisogna avere il coraggio di rimangiarsi promesse e auspici.

DOMANDA: Non c'è il pericolo che la crescita dei tassi di interesse a lungo termine vanifichi gli sforzi fatti?

Il rischio c'è. Ed è per questo che la serietà del Governo sulle manovre di contenimento è il principale antidoto alla salita dei tassi. O, se vuole, la giusta medicina per farli scendere anche rispetto a quelli degli altri Paesi Europei.

 
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