Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
sab 17 mag. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Conferenza Movimento club Pannella
Radivo Paolo - 24 ottobre 1994
Roma, 24 ottobre 1994

Comunicato stampa

All'attenzione del capo-redattore

I CLUB PANNELLA REPLICANO AD ARALDO SCHIEVANO: IL VATICANO NON PUO' IMPORRE PER LEGGE LA CHIUSURA DOMENICALE DEI NEGOZI

Paolo Radivo, della segreteria nazionale dei Club Pannella-Riformatori, replica ad Araldo Schievano in merito alla facoltà di apertura domenicale dei negozi a Roma:

"Apprendiamo che Araldo Schievano pretende che "il cattolico Berlusconi si schieri contro i referendum con cui Pannella vuole una liberalizzazione selvaggia del lavoro domenicale dei negozi".

Vorrei ricordare ad Araldo Schievano che solo un cattolico illiberale e intollerante può desiderare di imporre per legge a tutti i commercianti e agli artigiani la chiusura domenicale dei negozi. Invocare il braccio secolare dello stato per vietare a cattolici e non ciò che lui considera un peccato significa far riferimento a una cultura clericale, proibizionista e liberticida che l'attuale società ha già più volte dimostrato di voler superare. Ci sembra però che Schievano, più che essere preda di furori religiosi, voglia mascherare, facendoli benedire con l'acqua santa, quelli che in realtà sono soltanto degli squallidi interessi corporativi.

Anche nel settore commerciale c'è bisogno di una vera e propria "rivoluzione liberale": occorre consentire a ogni esercente di decidere personalmente quando tenere aperto il suo negozio, e a tutti i cittadini di scegliere se, come e quando fare gli acquisti, "santificare le feste" e riposare. Chi l'ha detto poi che Dio preferisca che le nostre città, sorte e sviluppatesi come luogo del commercio e della comunicazione, la domenica siano deserte, mute e spettrali?

Con il nostro referendum, su cui abbiamo raccolto quasi 700 mila firme nell'inverno scorso e su cui gli elettori si pronunceranno in primavera (Corte Costituzionale e Parlamento permettendo), vogliamo conquistare il diritto civile alla libertà di impresa e di commercio, che nella fattispecie significa la facoltà -non l'obbligo- di apertura serale e domenicale.

Fa comunque piacere che anche il Vicariato di Roma consideri opportuno il prolungamento dell'apertura serale dei negozi, anche se solo fino alle 21.30 e per soli due giorni la settimana. Ma ci chiediamo: se si sostiene che aprire i negozi la domenica favorisce il consumismo, prolungarne l'apertura serale non provocherebbe lo stesso effetto?

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail