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Conferenza Movimento club Pannella
Gandolfi Riccardo - 26 ottobre 1994
Sui conti INPS e dintorni

Sempre in tema di finanziaria e della marcia di Domenica prossima, vorrei fare una richiesta di chiarimento pubblico agli eletti riformatori.

Se ancora non e' stata fatta, al fine di poter disporre di elementi certi, non ritengono importante proporre una interrogazione al governo per conoscere, finalmente, la verita' sui conti INPS?

Il Giornale di mercoledi 19 ottobre us riportava, in sintesi, i seguenti dati:

a) meta' del deficit pubblico e' dovuto alla gestione previdenziale dell'INPS b) il deficit accumulato negli ultimi 10 anni dall'INPS ammonta a circa 180 mila miliardi cosi' ripartiti - entrate di contributi detratte le uscite per prestazioni-:

- Fondo pensione lav. dipendenti - 225 mila miliardi - Gestione artigiani + 8 mila mld - Gestione commercianti + 2,8 mila mld - Gestione coltivatori diretti - 70 mila mld - Fondo disoccupazione + 9 mila mld - CIG - 8 mila MLD - Cassa assegni familiari + 70 mila mld - Assicurazione contro TBC + 28 mila mld Nelle uscite sono incluse anche le spese per il personale INPS dedicato alla gestione dei fondi Il Deficit, sempre secondo Il Giornale, e' aggravato dalle pensioni di invalidita', molte certamente corrisposte per finalita' clientelari; di questo non sono esenti gli stessi sindacati, dato che le commissioni provinciali dipendono dai sindacati, e che i lavoratori, in maggioranza, sono tutelati dai patronati legati anch'essi ai sindacati; e' evidente, quindi, il tema del conflitto di interessi.

A questo punto, per quanto riguarda l'INPS, sarebbe interessante sapere:

a) quanto incide, nel bilancio dell'Istituto, la spesa corrente, ovverosia il costo del lavoro b) qual'e' il rapporto pratiche/dipendente e se e' possibile avere una comparazione con un analogo rapporto del globale del settore privato c) quanto incide il mantenere un proprio organo di verifica in aggiunta all'Ispettorato del lavoro, che ha poteri ispettivi generali d) A quanto ammonta e come viene gestito il patrimonio immobiliare di questo istituto, se il passaggio della gestione di questo patrimonio dall'INPS all'IGIE e' stato caratterizzato dalla necessaria trasparenza o meno- dato che vi e' una partecipazione importante di FIAT e Cooperativa CMC.

e) Se, riformando il sistema previdenziale, imboccando una vera strada di ristrutturazione e risparmio all'interno dell'INPS si possa ipotizzare, in futuro, un ariduzione della pressione contributiva a carico sia del datore di lavoro che del dipendente, tanto da rendere meno oneroso il costo del lavoro, restituire competitivita' alle aziende e potere di acquisto ai dipendenti.

Oltre a questo sarebbe importante sapere a quale punto e' l'iter parlamentare delle leggi istitutive di:

1) Fondi Pensione, i quali, oltre che a rendere possibile il passaggio da una gestione previdenziale centralizzata ed inefficiente, potrebbero consentire un afflusso di denaro tale da rendere vivace il mercato fibabziario italiano e garantire, ad esempio, una vera pluralita' nella sottoscrizione delle azioni delle societa' pubbliche da privatizzare 2) Fondi d'investimento immobiliari, indispensabili per poter procedere ad una vera operazione di privatizzazione, risanamento e rilancio del patrimonio immobiliare pubblico 3) Fondi d'investimento chiusi, ovverosia intermediari finanziari che, per finalita', possono acquistare partecipazioni in piccole e medie imprese, non quotabili in borsa, in modo da poter convogliare su questi soggetti risorse finanziarie e capitali di rischio retribuibili con dividendi e non con interessi.

Questi ultimi appaiono strumenti essenziali per il rilancio economico, finanziario e manageriale per tante medie imprese.

Sono temi economici vari, ma ritengo importanti ed essenziali se si vuole affrontare in maniera seria il rilancio ed il risanamento dll'economia italiana.

Riccardo Gandolfi

 
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