Da un paio di giorni su Radio 3, dopo la rassegna-stampa del mattino, il signor Fracassi - direttore di "Avvenimenti" - ripete ogni qual volta possibile che non è giusto definire liberista chi ha il monopolio dei mezzi di informazione, riferendosi a Silvio Berlusconi.Le dichiarazioni di Marco Pannella, e l'intervento in questa conferenza di Roberto Cicciomessere, ci ricordano invece che (mentre per l'informazione si può parlare al massimo di un oligopolio, parola evidentemente troppo difficile per er compagno Fracassi) se un sostanziale monopolio in Italia esiste questo riguarda altri settori, ed altre imprese abbondantemente finanziate da capitali di Stato.
Il fatto è che in Italia vi è tuttora, cosa singolare fra i Paesi di tendenziali democrazia politica ed economia di mercato, un preponderante ruolo dell'intervento statale nell'economia; contro la qual cosa, come bene ricorda spesso Pannella, avrebbe dovuto svolgere un'azione difficile ma urgente Antonio Martino, se non avesse rifiutato di occuparsi di economia nel governo.
Un'efficace analisi della condizione quasi realsocialista della macroeconomia italiana venne fatta nella primavera di quattro anni fa a Bucarest, durante un ciclo di conferenze che avevo organizzato in Romania per affrontare il tema del passaggio dal capitalismo di Stato all'economia di mercato, da Antonio Marzano, economista dei più liberali e capaci. Credo che occorrerebbe offrirgli l'opportunità di inserirsi con autorevolezza in un dibattito politico sull'argomento.