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Conferenza Movimento club Pannella
Gandolfi Riccardo - 2 novembre 1994
A proposito di uninominale

Ringrazio per l'apprezzamento, non so fino a qual punto meritato.

Comunque il tema lettorale e' importante.

E' importante, pero', capire che, secondo me, come ho avuto modo di sostenre in una lunga querelle in conf Il fatto del giorno, il problema della legge elettorale rappresenti un mezzo e non un fine; il che vuol dire che, prima di parlare di legge elettorale, è necessario parlare del fine ultimo di questa, ovverosia la ricerca del connubbio fra rappresentativita' democratica ed efficienza amministrativa.

Dobbiamo infatti riflettere sul fatto che si ha vera democrazia se e solo se la macchina statale funziona garantendo a tutti i cittadini pari condicio a tutti i livelli; quindi la ricerca dell'efficienza non e' mera convinzione efficientista ed aziendalista, quanto vera necessita' democratica.

Solo una societa' ben amministrata ed efficiente puo' garantire, ad esempio, una buona assistenza sanitaria, una buona politica della casa, delle pensioni, in una parola puo' garantire la vivibilita' per milioni di persone.

Detto questo, se il fine e' una struttura statuale leggera ed efficiente, il metodo elettorale diventa lo strumento attraverso il quale si puo' cercare di arrivare a questo.

Non e' detto che la sola riforma elettorale risolva tutti i problemi, perche' ben altri sono i presupposti per poter arrivare alla meta.

Rimanendo al solo sistema elettorale, ritengo che lo strumento del sistema uninominale secco possa rappresentare un buon punto di partenza presentando soprattutto i seguenti vantaggi:

a) semplicita' b) necessita' di aggregazioni elettorali prima delle elezioni c) scelta della persona anziche' dell'etnia politica d) impossibilita' di mercanteggiamenti che, viceversa, si hanno con il doppio turno; io ho il 3%, te ne hai bisogno, quindi io spostero' i miei voti su di te in cambio di...

Gli svantaggi sono rappresentati essenzialmente da una minore democraticita', intesa come minore possibilita' di scelta da parte dell'elettore, che, rispetto al sistema proporzionale, sa di dover necessariamente scegliere fra poche persone; da qui la possibilita' di un incremento delle astensioni dovuto a chi non si riconosce nei due o tre candidati potenzialmente vincenti.

Questo problema non puo' essere risolto con il doppio turno o con metodi australiani.

L'ideale sarebbe la convocazione di vere e proprie elezioni primarie all'interno dei due o tre raggruppamenti; se funzionassero e le persone partecipassero si potrebbe arrivare all'elezione presentando il candidato piu' rappresentativo e non quello scelto dalle segreterie dei partiti.

In una fase inizale, io ho comunque una proposta da fare per la scelta del candidato, dettata dall'esperienza di Lucca.

Durante la campagna elettorale per l'elezione del Sindaco, il comitato elettorale spontaneamente raccolto a sostegno di Massimo Bulckaen all'interno del quale operavano esponenti di FI, CCD, lista civica etc.

Il problema e' sorto alla fine, quando si e' trattato di reperire i fondi per coprire le spese elettorali; la maggior parte si e' squagliata, creando dei problemi finanziari al club ed al comitato.

La mia proposta e' quindi questa: le candidature vengono vagliate dal comitato, all'interno del quale operare vere e proprie primarie, ma puo' partecipare al voto solo chi si e' tassato con un minimo di x lire.

Chi paga vota ed i soldi vanno al fondo elettorale.

Si candida colui che ha ricevuto piu' voti e coloro che sono stati sconfitti sono comunque tenuti a fare campagna elettorale per due semplici motivazioni:

a) intanto hanno comunque partecipato al finanziamento della campagna elettorale stessa b) hanno tutto l'intereresse a rimanenere nel giro perche', se va male al candidato o se questi non opera bene una volta eletto, sono i primi a potersi ricandidare alle prossime elezioni.

Un sistema elettorale basato sul principio dell'uninominale ad un turno senza prevedere un sistema di primarie, comunque si vogliano definire ed organizzare, sarebbe un sistema monco; sempre esempio di Pistoia, quando vi erano solo due candidati, uno del Polo ed uno dei progressisti.

Si e' avuto un record di astensioni, io stesso ho restituito il certificato elettorale, proprio perche' non ritengo di poter essere vittima e complice di un sistema di scelta del candidato dettato dal vertice, da un'entita' astratta piuttosto che da coloro che, in definitiva, a sostegno di questi candidati operano ed impegnano il proprio nome, la propria reputazione ed il proprio prestigio.

Spero di essere atato chiaro e che questo sia il primo contributo ad una discussione piu' ampia.

Riccardo Gandolfi

 
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