Non concordo con il comunicato di Marco Pannella relativamente all'apprezzamento delle parole del sen. Andreatta, corresponsabile, in quanto ex-ministro finanziario, dei disastri economici attuali.
Proporre una manovra di 60 mila mld con un incremento di imposte, anche indirette, non mi sembra una soluzione, anzi.
Perche' allora non proporre 100 mila mld o 200 mila? Secondo me esistono due categorie di errori.
a) pretendere di risolvere in un anno i disastri lasciati in eredita' da 30 anni di governi demosocialcomunisti - per i comunisti mi riferisco all'allegra finanza di comuni, provincie e regioni da quest'ultimi governati-.
b) insistere sulla leva fiscale che ha ormai raggiunto livelli di guardia, soprattutto se la manovra dovesse basarsi sulle imposte indirette - leggi IVA-.
questo causerebbe una ripresa dell'inflazione, peraltro solo sopita dalla compressione dei consumi, un rialzo conseguente dei tassi con aggravio del debito pubblico, legato alla quota interessi.
Ritengo molto piu' produttiva, invece, una manovra anche piu' limitata, ma centrata sulla riduzione di spesa, se accompagnata da riforme strutturali del debito pubblico, agendo, quindi su piu' piani:
a) Previdenza: progressivo spostamento dalla gestione INPS ad un tipo di gestione differenziata, costituita da un pilastro pevidenziale tipo INPS, dai fondi pensione da un incentivo a forme di risparmio integrativo, non necessariamente polizze vita, ma anche fondi comuni di investimento mobiliare ed immobiliare, fondi chiusi, immobili etc.
b) riforma fiscale con semplificazione ma senza percorre la via indicata da Tremonti e da parte delle sinistre - almeno nei tempi passati - ovverosia il progressivo passaggio dall'imposizione diretta a quella indiretta, perche' piu' semplice.
Ritengo invece che si possano ridurre le sacche di evasione e di elusione riconducendo le imposte sui redditi - ILOR, IRPEf, IRPEG - ad una sola Imposta sul Reddito, con scaglioni di reddito uguali per tutti i soggetti fiscali, societa', enti, persone fisiche, in modo da non creare differenziali impositivi, veri incentivi ed unici strumenti di elusione legalmente sanciti.
Cio' comportarebbe anche una revisione drastica di tutte le agevolazioni fiscali di cui godono, spesso in maniera socialmente ingiustificata, cooperative, agricoltori e quant'altri.
La via fiscale al risanamento e' la via piu' semplice, ma anche quella che, come la storia economica dimostra, porta all'uccisione della gallina che fa le uova d'oro!
Spero che il tema venga dibattuto anche in questa conferenz a in maniera esaustiva e completa, i miei sono solo spunti di riflessione.
Riccardo Gandolfi