Sono stato facile profeta quando avevo previsto che saremmo arrivati a scambiare alcune riforme istituzionali con atteggiamenti piu' morbidi della Lega in campo finanziario.
Il patto sul doppio turno stipulato ieri dal Consiglio dei ministri e' questo: la Lega ha fatto la voce grossa su vari emendamenti proposti alla finanziaria, ha dimostrato di poter mettere in minoranza questo governo ed ha ottenuto quallo che voleva.
Torna, quindi, ancora piu' d'attualita' la necessita' di ristudiare adeguate vie di riforma istituzionale per evitare che i referendum promossi non cadano nel vuoto.
Chi ci dice che, per ottenere i favori leghisti, non si approvi un metodo di elezione del Presidente della Repubblica che preveda un'assiste di spazzini di Gallarate, piuttosto che un'assemblea costituita da pescatori di Gallipoli, taxisti di Milano e bracconieri del Brenta?
Dal cappello magico di quest'assemblea parlamentare mi sembra dismostrato che puo' uscire di tutto, in cambio di piu' miti consigli dei leghisti sui temi economici, federalistici etc.
La cosa non mi sconcerta, mi fa paura!
Sempre tutti sicuri della validita' dell'art. 138 della costituzione e della forza dei referendum?
Riccardo Gandolfi