ùLo stesso si disse e si fece all'epoca del governo Amato. Ma la verità è che oggi si cerca di abbattere Berlusconi e il suo governo UTILIZZANDO la Finanziaria, e senza preoccuparsi di altro. In questa manovra, Bossi è la testa d'ariete (o di c...). Si capisce che se riesce a sfangarsela sulla finanziaria, Berlusoni può davvero durare. Oggi dunque l'attacco è politico, e concentrico, con sindcati e grossa industria alleati, ecc. (D'Alema, fiutand il vento, si è defilato, perché gli altri lavorano per lui, ecc...e Buttiglione fa la mosca cocchiera di processi cui è tenuto lontano). Lo scontro vero è oggi questo. E si capiscono le cadute e le debolezze di un governo, e di un uomo purtroppo che, assolutamente ignaro di politica e incapace di colpi d'ala (avendo anche un Prvidi come consigliere), non capisce come contrattaccare e muoversi, e spera solo nel tempo (che, certo, è importante). Io comincio a temere che il poverom Berlusca non arrivi a fine d'anno. L'unico vantaggio della sua fine sarebbe l'eliminazione di Martino dagli esteri, dove è solo un incapace, oggettivamente.
A Cusano: "prima", i piccoli partiti avevano idee, ma non consenso? Scherziamo? Non avevano consenso, ma neanche idee, tranne le trombonate di Spadolini e il ricordo della "liberalizzazione" di Einaudi e La Malfa, residui del centro-destra degli anni '50, forse i migliori governi che l'Italia abbia mai avuto...